TITOLO: L’IMPOSTORE
AUTORE: Javier
Cercas
CASA
EDITRICE: Guanda
N.
PAGINE: 406
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro davvero
particolare che ti fa capire l’arte della menzogna nelle sue molteplici
sfaccettature. Un libro non leggero ma riflessivo”.
TRAMA:Un
romanzo vero, ma allo stesso tempo un'opera di finzione. La finzione, però, in
questo caso non è frutto della fantasia dell'autore, ma è opera dello stesso
protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona,
militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del
sindacato anarchico - la CNT - e in seguito ha presieduto l'associazione
spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi
riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli
orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata
pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai
stato internato a Flossenbiirg. E l'intera sua vita è un racconto intessuto di
finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza
antifranchista. Dieci anni dopo, Javier Cercas traduce in un romanzo audace,
che sfida le convenzioni narrative, l'enigma del personaggio, le sue verità e
le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia,
raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un'ammirevole
onestà dissacratoria.
RECENSIONE:”Come
qualunque buon bugiardo sa, una menzogna ha successo soltanto se è impastata
con la verità”. Nel 2005, a ben ottantaquattro anni, Enric Marco viene
smascherato e, da esempio per il suo paese, diventa l’impostore, il grande
maledetto. Javier Cercas, dieci anni dopo, decide di scrivere (dopo un periodo
di riflessione) un libro su di lui. Il suo obiettivo è quello di scoprire fino
a che punto le menzogne di Marco sono arrivate e soprattutto perché ha deciso
di farlo. Per chi non avesse sentito parlare di questo scandalo, nel 2005,
Enric Marco viene smascherato e le sue menzogne vengono alla luce. Per molti
anni si era fatto passare per un internato nel campo di Flussenbürg e per
antifranchista, quando in realtà non era mai stato nessuna delle due cose. Cercas
si è scelto un compito non facile, in primis perché il caso Marco ha fatto fare
brutta figura a tantissima gente (autorità, giornalisti, politici e colleghi),
secondo e non meno importante, va considerato che Marco è un grande bugiardo e
come tale si può correre il rischio di cadere nella sua “rete”. Sulle tracce di
un uomo che ha come principale colpa quello di aver fatto parte della
maggioranza e di aver detto sempre “SI”, quando in realtà si è fatto spacciare
per uno della minoranza che diceva “NO”. La domanda sorge spontanea, come ha
fatto a fare tutto questo? Semplice, Marco aveva scoperto che il potere del
passato domina il presente ed il futuro; il nostro protagonista si era
reinventato nel momento giusto, aspettando i tempi giusti e soprattutto “condendo”
le sue bugie con parte di verità. Cercas ha fatto un buon lavoro. È il primo
romanzo che leggo di quest’autore spagnolo ed anche se all’inizio ero un po’ perplessa
sullo stile e la linea scelta dall’autore, pagina dopo pagina mi ha coinvolto e
mi ha fatto porre molti interrogativi. Uno dei momenti più toccanti è quando l’autore,
dopo aver smascherato molte bugie di Marco, gli chiede la verità su un fatto in
particolare su cui non è riuscito a trovare documenti, ed un uomo con più di novant’anni
gli risponde con: “Per favore, lasciami qualcosa”. È un libro che consiglio,
anche se non è per tutti. Non è leggero, è particolare e riflessivo. Appena finito,
ho avuto bisogno di una lettura leggere per rilassare il cervello!