Ogni genere è contraddistinto da un colore, in modo da poterli riconoscere più facilmente. Se vi piace un libro in particolare, controllatene anche l'autore, potreste trovare altre opere interessanti!!!

lunedì 30 novembre 2015

GLI INDIFFERENTI





TITOLO: GLI INDIFFERENTI

AUTORE: ALBERTO Moravia

CASA EDITRICE:Bompiani

N. PAGINE: 352

VALUTAZIONE: 4/5




Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro scritto in puro stile realistico, in cui sono più le volte che vorresti prendere a schiaffi i protagonisti che altro. E’ proprio vero, l’indifferenza uccide dentro”.

TRAMA:"Gli indifferenti" è il primo romanzo scritto da Moravia appena diciottenne e pubblicato nel 1929. Tema principale è la rappresentazione della borghesia nel momento della decadenza nel passaggio da un'epoca all'altra, con tutti i suoi più grandi difetti: la superficialità, le ipocrisie e il suo clima di menzogna. Chi vive in questa società, come i protagonisti del romanzo, sono perciò "indifferenti" di fronte alla vita, sono degli inetti incapaci di agire ma solo in grado di subire passivamente ciò che accade. La struttura del romanzo richiama quella di una pièce teatrale; le vicende si svolgono in due soli giorni e sempre in interni borghesi che si alternano, descritti in modo preciso per rispecchiare la vita di chi li occupa, poiché la priorità di Moravia è la rappresentazione psicologica dei protagonisti.


RECENSIONE:Scritto nel 1929, questo romanzo rappresenta l'esordio del giovane Moravia nel mondo della letteratura del Novecento. Non so voi, ma io ho sempre preferito essere amata oppure odiata piuttosto che rimanere indifferente agli altri; l'indifferenza è proprio un'emozione, se così si può definire, che reputo intollerabile. Moravia, con il suo romanzo, ci catapulta in una realtà in cui l'indifferenza la fa da padrone. Una realtà in cui il pensiero principale dei giovani protagonisti (Carla e Michele) è "E' la fine", ma pur essendone consapevoli, non riescono ad uscire dal loro torpore, dallo loro stato di indifferenza. ""Vediamo" pensava "si tratta della nostra esistenza... potremmo da un momento all'altro non avere di che vivere materialmente"; ma per quanti sforzi facesse questa rovina gli restava estranea; era come vedere qualcheduno affogare, guardare e non muovere un dito"; "Nessuna azione di Leo, per quanto malvagia, riusciva a scuotere la sua indifferenza; dopo un falso scoppio di odio, egli finiva sempre per ritrovarsi come ora, con la testa vuota, un poco inebetito, leggerissimo." Moravia ci racconta la vita della borghesia fascista; in poco più di 48 ore, ci mostra una realtà che ci fa male.  ""Come si fa?" disse la madre; "non si può mica sempre dire la verità in faccia alla gente... le convenzioni sociali obbligano spesso a fare tutto l'opposto di quel che si vorrebbe... se no chi sa dove si andrebbe a finire."" Il realismo dell'autore non ti lascia indifferente; vorresti entrare nel romanzo e scuotere i protagonisti, spronarli. Leggi i loro pensieri ma poi vedi le loro azioni così incoerenti. Un Moravia cinico, amaro e mai volgare. Già con "Il disprezzo" mi aveva convinto, questo è una conferma. Non mi ha lasciato indifferente, anzi mi ha fatto riflettere anche sulla società di oggi; molte persone sono capaci di vivere così, in uno stato di torpore e pur avendone le possibilità non ne vedano la necessità e la ragione di uscirci.

sabato 28 novembre 2015

BUONANOTTE AMORE MIO





TITOLO: BUONANOTTE AMORE MIO

AUTORE: Daniela Volonté

CASA EDITRICE: Newton Compton

N. PAGINE: 280

VALUTAZIONE: 4


Consigliato a chi ha voglia di leggere una letteratura rosa davvero ben fatta. Divertente, non scontata e molto ironica”.

TRAMA:Valentina Harrison lavora a Milano, in un’agenzia pubblicitaria internazionale. È intelligente ma poco appariscente. James Spencer, affascinante e snob, vive negli Stati Uniti. Quando un problema mette in crisi l’agenzia e lui viene convocato a Milano per risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono. Il loro primo incontro è un totale insuccesso: James è un uomo che cura l’aspetto fisico e la sciatteria di Valentina lo innervosisce, in più è burbero. Lei, invece, è gentile, dolce. Eppure, sin da subito cade vittima del suo fascino. L’obiettivo di James è salvare l’agenzia dai guai in cui versa e, consapevole dell’affidabilità di Valentina, decide di coinvolgerla per raggiungere l’importante meta professionale. Ma questa collaborazione forzata farà assumere al loro rapporto sfumature inaspettate.


RECENSIONE:Era da un po’ di tempo che mi ritrovavo questo libro davanti, ma la copertina davvero infantile e il titolo mi avevano un po’ indispettito. Grazie ad altre recensioni entusiaste su queste romanzo, mi sono decisa a leggerlo e ne sono rimasta davvero soddisfatta. “Buonanotte amore mio” come tutta la letteratura rosa ha due protagonisti. Siamo in Italia, nel mondo delle multinazionali e l’assistente Valentina si ritrova a dover lavorare con il nuovo capo arrivato direttamente da New York, James. La goffa, sciatta ma professionale Valentina avrà a che fare con un bello, vanitoso, affascinante e straricco capo. Dopo un inizio con le scintille, fra i due nasce una complicità imprevista. Ma se pensate che Valentina lo conquisterà con i suoi “artigli”..vi sbagliate..per arrivare al cuore di James dovrà solo essere se stessa.. La Volonté è stata molto brava a creare due protagonisti così ed a dar voce ad entrambi. Il suo romanzo è davvero leggero, carino ed anche originale. Una cosa, oltre alla copertina, non ho apprezzato, ovvero la scelta di inserire troppi eventi, alcuni scritti anche in maniera superficiale, che l’autrice poteva anche evitare o sviluppare meglio. Non vi voglio anticipare altro, vi dico solo che non sarà facile staccarsi dalla lettura del romanzo. Un’altra autrice nostrana che si dedica al genere rosa, stanno diventando sempre più brave.

GUIDA ASTROLOGICA PER CUORI INFRANTI




TITOLO: GUIDA ASTROLOGICA PER CUORI INFRANTI

AUTORE: Silvia Zucca

CASA EDITRICE: Nord

N. PAGINE: 453

VALUTAZIONE: 4



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro originale, in cui amori sbagliati ed oroscopo vanno a braccetto..divertente, ironico e leggero”.

TRAMA:Single e con un impiego che non offre prospettive di carriera, Alice Bassi accoglie la notizia del matrimonio del suo ex come il proverbiale colpo di grazia. Inoltre, nella rete televisiva per cui lei lavora arriva Davide Nardi. Davide sarebbe il sogno proibito di Alice, peccato sia stato assunto come tagliatore di teste. Ma Alice incontra Tio, un attore convinto di conoscere il segreto per avere successo: l'astrologia. Non quella spacciata sui giornali, bensì una «vera» lettura delle stelle. Seppur scettica, Alice decide di provare e inizia a uscire con uomini compatibili col suo segno zodiacale. Ma l'affinità astrale non le impedisce di collezionare incontri sbagliati. Come non impedisce a Davide di diventare sempre più attraente. Tuttavia a lui Alice non osa chiedere di che segno sia. Perché ha paura che la risposta la deluda o la illuda. E perché, in fondo, spera che l’amore non abbia bisogno delle stelle.


RECENSIONE:Se nella vostra vita avete incontrato solo uomini sbagliati, questo è il libro per voi. Alice, la protagonista, dopo una serie di storie finite male e l’annuncio che anche il suo ex storico si sposerà, capisce che qualcosa non funziona. La sua vita ha bisogno di una svolta e la sua svolta ha anche un nome ed un volto e si chiama Tio (Tiziano), che diventerà la sua guida astrologica “speciale”. Donne se avete Saturno contro è inutile fare progetti… Alice lavora nel mondo della televisione e sulla sua strada troverà diversi uomini tra cui Davide il cacciatore di teste. Divertente, ironico, forse a volte un po’ troppo esagerato (la protagonista esce con due scarpe di colore diverso) metterà a nudo tutti i vari segni zodiacali. Imprevedibile, non si sa chi sarà quello giusto per Alice fino alla fine perché gli imprevisti e l’originalità dell’autrice renderanno questo libro un po’ diverso dagli altri. Lo consiglio, soprattutto è piacevole leggere le parole e i pensieri “reali” dell’autrice (non deve essere tradotta) cosa che con la letteratura rosa estera (questo non vale per chi legge l’originale) è impossibile. Questa autrice ha riscosso molto successo anche negli altri paesi europei..non vedo l’ora di leggere il prossimo.

giovedì 26 novembre 2015

SOSTIENE PEREIRA




TITOLO: SOSTIENE PEREIRA. UNA TESTIMONIANZA.

AUTORE: ANTONIO TABUCCHI

CASA EDITRICE:Feltrinelli

N. PAGINE:Circa 200

VALUTAZIONE: 4/5




Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro che ci faccia capire come un semplice uomo posso dare una svolta alla sua vita e cambiarne il corso. Molto riflessivo e scritto bene”.

TRAMA:Lisbona, un fatidico agosto del 1938, la solitudine, il sogno, la coscienza di vivere e di scegliere, dentro la Storia. Un grande romanzo civile. Due premi nazionali come il Viareggio-Repaci e il Campiello e il Prix Européen Jean Monnet. Ventidue traduzioni all'estero. Una memorabile interpretazione cinematografica di Marcello Mastroianni. Una storia che continua a suscitare il fascino e la meraviglia delle opere destinate a durare nel tempo.


RECENSIONE:Durante la lettura di questo testo mi sentivo come un'osservatrice che dall'alto valutava tutto quello che Pereira sosteneva. Per tutta la lettura, ma direi anche giunta alla fine, una sensazione di perplessità mi accompagnava. Avevo letto così tanto bene di questo libro e poi mi ritrovavo a leggere la telecronaca indiretta dell’uomo delle limonate. Finché dopo un paio di giorni, dalla conclusione della lettura, è come se davanti ai miei occhi si fosse diradata la nebbia e si fosse presentato il vero messaggio dell’uomo delle limonate. Pereira, come avrete capito, pur essendo un tantino fuori forma, non riusciva proprio a rinunciare a una buona limonata fresca con tanto zucchero. Siamo a Lisbona, nel 1938 e da poco il nostro protagonista è diventato il direttore della pagina culturale del “Lisboa”, un giornale del pomeriggio. E’ un uomo solitario, parla con il ritratto defunto della moglie e la sua vita va avanti intervallata da omelette aromatiche e ovviamente limonate. Pereira sostiene di definirsi così: “sono solo un oscuro direttore della pagina culturale di un modesto giornale del pomeriggio, faccio qualche ricorrenza di scrittori illustri e traduco racconti dell’Ottocento francese, di più non si può fare….Gli venne in mente la bizzarra idea che lui, forse, non viveva, ma era come se fosse già morto. Da quando era scomparsa sua moglie lui viveva come se fosse morto”. Finché un incontro con la morte, con l’anima, con un uomo, una donna o un dottore, cambiano definitivamente la sua vita. Trabucchi ci racconta con gli occhi di Pereira come il popolo portoghese si stava preparando alla seconda guerra mondiale e come seguiva le vicende della Spagna. La censura, le soffiate, la diffidenza e la “follia” di un uomo che rinuncia alla normalità per tornare a vivere. Un libro molto riflessivo, a cui tuttora penso, che non mi ha subito preso ma che una volta diradata la nebbia mi ha proprio conquistata.

mercoledì 25 novembre 2015

L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA




TITOLO: L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA

AUTORE: Gabriel Garcia Marquez

CASA EDITRICE: Mondadori

N. PAGINE: 392

VALUTAZIONE: 5



Consigliato a chi ha voglia di leggere una storia d’amore di quelle che difficilmente si possono dimenticare. Lo consiglio a tutti gli inguaribili romantici come me”.

TRAMA:Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.


RECENSIONE:Può un uomo amare per cinquant'anni una donna non sua? La risposta ce l'ha data Marquez con la figura di Florentino Ariza. Un uomo che per una vita ha aspettato la sua Fermina Daza. La prima volta che si sono incontrati, lui ha avuto subito un colpo di fulmine, che l’ha tenuto legato a lei per l’intera vita. Due vite che sembravano destinate a stare insieme ma che il tempo, la classe sociale e molte altre cose terranno divisi. Tutto questo però non fermerà mai l'amore di Florentino che continua ad aspettare la sua Fermina tenendosi pronto per quel giorno..se mai quel giorno arriverà.
Una storia d'amore che supera ogni aspettativa, la passione di un uomo che ti fa capire che per amore si è decisi a sopportare molte cose. Con un inizio un po’ lento che in alcuni casi potrebbe scoraggiare il lettore, mi sento invece di chiedere a tutti di dargli una possibilità, di storie così se ne leggono davvero poche.

sabato 21 novembre 2015

TUTTI I DIFETTI CHE AMO DI TE





TITOLO: TUTTI I DIFETTI CHE AMO DI TE

AUTORE: Anna Premoli

CASA EDITRICE: Newton Compton Editore

N. PAGINE: 278

VALUTAZIONE: 3/4



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro piacevole, romantico e non così prevedibile. Ideale per le amanti della letteratura rosa”.

TRAMA: Mettere i bastoni tra le ruote alla propria famiglia è una vera arte per Ethan Phelps. Quando suo padre muore, senza lasciare alcun testamento, il ragazzo eredita le quote della sua multinazionale. Ma è evidente a tutti che Ethan non ha il pallino per gli affari. Quando però, un bel giorno, fa irruzione completamente ubriaco in una riunione di azionisti, i familiari si convincono che è il momento di prendere drastici provvedimenti, primo fra tutti, nominare un amministratore che tuteli il suo patrimonio. Dopo diversi tentativi falliti viene nominata un’affascinante avvocato specializzato in brevetti aziendali, Sara Di Giovanni. Tra loro, poco alla volta, la tensione arriva alle stelle. Anche se il loro rapporto, a suon di dispetti, è destinato a evolversi in qualcosa di ben più complicato ed eccitante…


RECENSIONE:Anna Premoli ha un dono, ovvero quello di saper far passare delle ore in maniera spensierata, piacevole e sorridente alle sue lettrici. Questo è il quarto libro dell’autrice che si è scoperta scrittrice come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. I protagonisti come sempre sono due, da una parte troviamo l’avvocato specializzato in brevetti aziendali, Sara di Giovanni, donna precisa, professionale e decisa; dall’altra Ethan Phelps, ribelle, ricco e sprecone. Le loro vite si incontrano quando a Sara viene affidato Ethan..ovvero quando diventa il suo amministratore patrimoniale, in poche parole il suo tutore e come tale deve controllare i conti dello spendaccione. Fra scintille, dispetti e vendette, vi divertirete a leggere questo romanzo di pura letteratura rosa, con un protagonista maschile che non rispetta proprio i soliti canoni di questo genere. Una storia con diversi colpi di scena e non così prevedibile. Lo vedrei proprio bene come film. Consigliato agli amanti di questa autrice e a tutte le donne che si sentono un po’ crocerossine. 

IDENTICI





TITOLO: IDENTICI

AUTORE: Scott Turow

CASA EDITRICE: Mondadori

N. PAGINE: 333

VALUTAZIONE: 3




Consigliato a chi ha voglia di leggere un buon giallo anche se gli altri dell’autore sono di un livello superiore”.

TRAMA:Kindle County, 1982. Al termine di un party a casa di Zeus Kronon, influente membro della locale comunità greco-ortodossa, sua figlia Dita viene trovata uccisa nella sua camera da letto. La ragazza era fidanzata con Cass Gianis, il cui padre è l'acerrimo rivale di Zeus. Cass, il cui fratello gemello Paul è agli inizi di una promettente carriera legale, si dichiara subito colpevole dell'omicidio e viene condannato a venticinque anni di reclusione. Allo scadere della pena, Cass è pronto a uscire di prigione, proprio mentre Paul, nel frattempo divenuto senatore, è il candidato favorito per la poltrona di sindaco della Kindle County. Ma il ritorno di Cass può trasformarsi per lui in un'arma a doppio taglio, specie quando il fratello di Dita chiede la riapertura delle indagini, accusando Paul di avere avuto un ruolo nell'omicidio della ragazza. Cosa è successo realmente quella notte di tanti anni prima?


RECENSIONE:Identici è il quinto libro che leggo di Scott Turow. Solitamente i suoi libri mi prendono talmente tanto che vorrei subito arrivare alla fine. Questa volta non è andata così, sono stata due o tre volte sul punto di mollarlo ma la stima che ho dello scrittore mi ha fatto arrivare fino alla fine. Identici è la storia di due gemelli. Uno di questi è finito in carcere 25 anni prima per aver ucciso la proprio fidanzata e dopo aver scontato la pena si appresta a ritornare in libertà. In contemporanea suo fratello gemello sta concorrendo in politica alla carica di sindaco. Proprio quando i desideri di entrambi i Gianis si stanno per realizzare, il fratello di Dita, la ragazza uccisa, se ne esce con la storia che anche il fratello non condannato, in realtà, è stato complice del suo gemello. Chi ha realmente ucciso quella ragazza 25 anni prima? Segreti, indagini superficiali, intrighi e rivalità familiari fanno da scenario a questo romanzo. Molti personaggi si alternano, anche se solo alcuni sono i principali. In qualche punto diventa anche un pò confusionario. Una cosa mi ha fatto sorridere che per una volta la mafia era quella greca e non quella italiana. Fino a 2/3 del libro ho fatto davvero fatica a leggerlo, l'ultima parte è quella più avvincente. Molto presente e anche qualche scena del passato. Non ho apprezzato i troppi dilungamenti su argomenti non pertinenti alla trama, stancano il lettore. Lo consiglio comunque, anche se gli altri sono migliori.

giovedì 19 novembre 2015

IO CHE AMO SOLO TE





TITOLO: IO CHE AMO SOLO TE

AUTORE: Luca Bianchini

CASA EDITRICE: Mondadori

N. PAGINE: 262

VALUTAZIONE: 2/3




Consigliato a chi ha voglia di leggere qualcosa di leggero ma molto superficiale. Questo scrittore proprio non lo digerisco..”.

TRAMA:Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia.


RECENSIONE:È inutile, continuo a leggerlo ma posso ufficialmente affermare che fra me e lo scrittore Luca Bianchini non c’è feeling. I primi due mi avevano già convinto, ma dura, dopo l’uscita del film (che non ho ancora visto) ho deciso di dargli un’altra possibilità, ma posso confermare che è stata l’ultima. “Io che amo solo te” è ambientato in Puglia e tutto si svolge nell’arco di pochi giorni. Al centro di tutto c’è il matrimonio di Chiara e Damiano, ma molto ruota intorno al padre dello sposo e alla madre della sposa. La storia è leggera e in alcuni tratti anche divertente, ma scavando bene quello che si trova di più è soprattutto superficialità. Bianchini fa dell’ironia dove invece io “stenderei proprio un velo pietoso”. Adulterio, amore di comodo, bugie e omosessualità, questi i temi principali con cui l’autore gioca ma che personalmente più che far ridere mi fanno proprio pena. Superficiale e prevedibile. Non condivido lo stile né i contenuti di quest’autore e con questo concluso il mio rapporto di lettore con lo scrittore.

martedì 17 novembre 2015

IL DISPREZZO





TITOLO: IL DISPREZZO

AUTORE: Albero Moravia

CASA EDITRICE:Bompiani

N. PAGINE: 262

VALUTAZIONE: 4/5




Consigliato a chi ha voglia di leggere un romanzo che ci fa riflettere sull’importanza della comunicazione nella coppia e come le cose non dette posso portare a situazioni irreparabili”.

TRAMA:Pubblicato per la prima volta nel 1945, questo romanzo costituisce una tappa fondamentale del viaggio di Moravia attraverso le istituzioni borghesi e il loro scacco. Protagonista è uno scrittore di sceneggiature i cui primi rapporti con la moglie si illuminano e si complicano a contatto con il mondo della produzione cinematografica, della carriera e del successo. A differenza de L'amore coniugale che racconta la storia di un tradimento, Il disprezzo muove da un lato positivo, un caso di fedeltà matrimoniale, per chiarirne tutta la natura di illusione, di reale sconfitta e di profonda, modernissima contraddizione.


RECENSIONE:"Il disprezzo" è un romanzo degli anni '50. Moravia rappresenta la società del tempo; sono cambiati i tempi ed i contesti ma la realtà nel suo insieme, come la descrive lui, è ancora molto attuale. Riccardo Molteni è uno sceneggiatore che ha sempre avuto la passione per il teatro solo che per rendere più agevole e tranquilla la vita della moglie Emilia, decide, per soldi, di accettare di lavorare per il cinema, alle dipendenze del produttore Battista. La sua è una vita normale finché non si accorge di un cambiamento:
"Questa storia vuole raccontare come, mentre io continuavo ad amarla e a non giudicarla, Emilia, invece, scoprisse o credesse di scoprire alcuni miei difetti e mi giudicasse e cessasse di amarmi in conseguenza". Tutte le certezze di Riccardo vanno in frantumi ed il lavoro e la sua vita diventano intollerabili e insostenibili. Questo romanzo è principalmente un'autoanalisi con pochi dialoghi. A tutti nella vita succede di farsi alcune domande, come fa Riccardo: "Come ho fatto per ridurmi così? A che punto sono arrivato?" Moravia ci racconta delle difficoltà di vivere la vita senza più uno scopo, di accettare per necessità lavori senza passione, di come nelle coppie possa mancare il dialogo e la comunicazione. All'interno del romanzo troviamo anche un'interessantissima interpretazione dell'Odissea nei personaggi di Ulisse e Penelope. Moravia scrive chiaro e in maniera sintetica, poche descrizioni (le uniche sono dedicate ai quattro personaggi) e pochi dialoghi. Quello che scrive, arriva. Dopo la fine della lettura, ho continuato a pensare a questo romanzo. Il disprezzo mi ha fatto porre delle domande a cui sto ancora cercando le risposte.

lunedì 16 novembre 2015

CUORE DI TENEBRA





TITOLO: CUORE DI TENEBRA

AUTORE: Joseph Conrad

CASA EDITRICE: Einaudi Classici

N. PAGINE: 120

VALUTAZIONE: 3



Consigliato a chi ha voglia di leggere un classico sul colonialismo, personalmente non così coinvolgente come solitamente viene definito questo libro”.

TRAMA:Nel 1890 Conrad si recò per sei mesi in Africa: ne ritornò quasi in fin di vita, con un bagaglio di ricordi, disillusioni e "disgustosa conoscenza" da cui, nove anni dopo, sarebbe nato "Cuore di tenebra". Marlow, il protagonista, viene ingaggiato da una compagnia commerciale e mandato in Congo. Qui, viaggiando tra gli orrori del colonialismo, incontra Kurtz, enigmatico personaggio reso folle dalla solitudine e da una "volontà di potenza" nella quale la civiltà bianca rivela il suo vero volto: quel "cuore di tenebra" che non è tanto l'oscurità della wilderness africana, quanto l'identità - la colpa - dell'uomo europeo.


RECENSIONE:Conrad, a fine Ottocento, trascorse sei mesi in Africa e ne tornò, oltre che fisicamente, anche psicologicamente distrutto. Questa esperienza è sicuramente rimasta indelebile e indimenticabile per l’autore, tanto da portarlo a scrivere alcuni anni dopo “Cuore di tenebra”. Marlow, il protagonista, si ritrova una sera a raccontare la sua esperienza in Africa, alle dipendenze di una compagnia commerciale. Un’esperienza che l’aveva portato nel cuore delle tenebre, dove le persone del posto, i veri “proprietari” di quelle terre, venivano trattate come: “Costoro non erano nemici, non erano delinquenti, non erano più nulla di terrestre ormai”, “Sicuro, - grugnì l’altro – impiccalo! Perché no? In questo paese si può fare tutto – tutto”, “Si potevano contar loro le costole, e le giunture delle membra parevano nodi su di una corda; ognuno aveva al collo un collare di ferro..”. L’argomento trattato da Conrad è veramente delicato ed è una delle “piaghe” della società che purtroppo in molti ancora non hanno capito e che in alcune parti del mondo è ancora praticata. Ho sempre sentito parlare molto bene di questo libro e mi è stato più volte consigliato. Ma pur essendo composto da solo 120 pagine, ho fatto davvero fatica a leggerlo. Lo stile di Conrad non è, almeno per me, molto coinvolgente. In alcune parti è stato difficile tenere alta l’attenzione. Ho già letto altri libri su quest’argomento e altri autori mi sono arrivati di più “al cuore”. Rimane comunque un classico e come tale va letto, ma forse non con aspettative così alte come quelle con cui sono partita io. Sarò una voce fuori dal coro, ma volevo far sentire anche la mia voce.

INFERNO





TITOLO: INFERNO

AUTORE: Dan Brown

CASA EDITRICE: Mondadori

N. PAGINE: 522

VALUTAZIONE: 3




Consigliato a chi ha voglia di leggere un buon libro intrigante, ambientato in stupende città. Per quelli che non hanno mai letto niente dell’autore, troveranno questo libro davvero strepitoso. Per chi invece, come me, già conosce le altre opere, sarà difficile non trovarlo un po’ prevedibile e monotono”.

TRAMA:Nei suoi bestseller, Dan Brown ha mescolato in modo magistrale storia, arte, codici e simboli. In questo nuovo e avvincente thriller, ritorna ai temi che gli sono più congeniali per dare vita al suo romanzo più esaltante. Robert Langdon, il professore di simbologia di Harvard, è il protagonista di un'avventura che si svolge in Italia, incentrata su uno dei capolavori più complessi e abissali della letteratura di ogni tempo: l'"Inferno" di Dante. Langdon combatte contro un terribile avversario e affronta un misterioso enigma che lo proietta in uno scenario fatto di arte classica, passaggi segreti e scienze futuristiche. Addentrandosi nelle oscure pieghe del poema dantesco, Langdon si lancia alla ricerca di risposte e deve decidere di chi fidarsi... prima che il mondo cambi irrimediabilmente.


RECENSIONE:Ho iniziato a leggere questo libro con delle aspettative molto alte, anche perché era il quarto libro dell'autore che leggevo. Inoltre abito non molto lontano da Firenze ed ero curiosa di sapere come Dan Brown l'avesse descritta. Inferno, a differenza degli altri non mi ha preso subito, anche perché ho riscontrato una dinamica molto simile agli altri libri, soprattutto con Angeli e Demoni, dove anche lì, il professor Langdon deve riuscire a trovare un luogo seguendo degli indizi che ovviamente solo lui riesce a decriptare. Dal titolo si può facilmente comprendere che il racconto è legato all'Inferno della Divina Commedia, opera di Dante Alighieri. Langdon si ritrova a Firenze senza riuscirne a ricordare il motivo perché affetto da un'amnesia che gli ha cancellato gli ultimi ricordi. Con l'aiuto della dottoressa Sienna, che l'aiuta a scappare da delle persone che lo inseguono, Langdon si ritrova all'interno delle più belle opere fiorentine. L'unica cosa che sa è che deve riuscire a trovare il luogo in cui uno scienziato ha lasciato un virus che può danneggiare la popolazione. Da Firenze lo scenario si sposta in altre città, che però non cito per lasciare un pò di curiosità a chi volesse leggere il libro. Come dicevo prima, non ne sono rimasta entusiasta; in alcuni punti è stato anche abbastanza prevedibile visti i precedenti dell'autore. Sono sicura però che per chi si avvicinasse a questo testo senza aver letto i precedenti, lo troverà sicuramente molto interessante e appassionante. Consiglio all’autore di cambiare un po’ per rendere l’opera meno prevedibile e monotona perché alla fine i lettori si stancano se sanno già cosa deve succedere.

sabato 7 novembre 2015

THE WATER DIVINER





TITOLO: THE WATER DIVINER

AUTORE:Anastasios; Wilson Anastasios

CASA EDITRICE:Piemme

N. PAGINE: 318

VALUTAZIONE: 4/5



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro sulla prima guerra mondiale e la fase post, da un’angolazione un po’ particolare, ovvero il conflitto turco-australiano svolto nel territorio della prima. Davvero ben fatto”.

TRAMA:Turchia, 1919. La prima guerra mondiale è finita, ma per Joshua Connor le battaglie continuano. Dalla nativa Australia, mosso da una promessa, è arrivato a Gallipoli, dove si è consumata una delle battaglie più sanguinose. Quella che gli ha portato via i suoi tre figli. La promessa, fatta alla moglie sulla tomba, è quella di ritrovarli e riportarli a casa, per dare loro una degna sepoltura. Joshua è un agricoltore, sa ascoltare la terra, sa trovare l'acqua nelle sue profondità - così cercherà di sentire il richiamo dei suoi ragazzi in quel luogo devastato dalla guerra. I suoi amici in terra straniera saranno il piccolo Orhan e la sua affascinate madre Ayshe, che gli offrono alloggio nell'albergo di famiglia, a Istanbul, allora ancora Costantinopoli.


RECENSIONE:La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è il fatto che è stato scritto a quattro mani, da marito e moglie, i coniugi Anastasios. In alcune parti infatti prevale una parte più prettamente femminile, in altre maschile. Joshua Connor è un rabdomante, un vero dono per chi come lui vive nelle terre aride dell'Australia. Joshua è capace di trovare l'acqua anche a grandi profondità, ma non è stato ancora capace di trovare e riportare a casa i resti dei tre figli, partiti per la prima guerra mondiale e mai più tornati. Quando ormai niente lo lega più alla sua terra di origine, decide di imbarcarsi ed iniziare un lungo viaggio, quello che avrebbe dovuto fare molti anni prima, con destinazione Gallipoli in Turchia. Terra inospitale per chi, come il suo popolo, è entrato li come invasore. Devo ammettere la mia ignoranza (ora colmata) sulla guerra fra australiani e turchi. Il libro all'inizio poi non aiuta molto, quindi ho fatto delle ricerche parallele per comprendere meglio la trama e capire cosa è successo dopo la guerra. Sono sempre stata affascinata dalla Turchia, una nazione in cui oriente ed occidente si scontrano e si incontrano. Costantinopoli (oggi Istanbul) è una città da scoprire ed i due autori la rendono ancora più accattivante raccontandone aneddoti, tradizioni e stile di vita; tutto è stato possibile grazie all'aiuto di persone del posto di cui gli autori hanno richiesto la collaborazione. Non ci risparmiano neanche la crudeltà della guerra e le sue conseguenze. I personaggi non sono molti; mi hanno particolarmente colpito il maggiore turco Hasan detto "l'assassino" e la bellissima Ayshe, donna con il polso di ferro. Connor si troverà davanti un muro, ma grazie alla sua onestà, alla sofferenza e alla tenacia con cui persevererà il suo scopo, si farà degli amici davvero inaspettati. Un libro che ho davvero apprezzato, intenso, riflessivo, ingiusto ma reale. Davvero imperdibile. Unica pecca è lo stile dei due, che a volte appesantisce un pò. Vi lascio con due frasi che rappresentano qualcosa della cultura turca: "Il capitano Charles Brindley è appoggiato allo schienale della sua sedia e contempla la decorazione che orna il soffitto. Ha scoperto che gli artigiani musulmani lasciano sempre un difetto in ciò che realizzano, perché soltanto Allah è perfetto: da allora cerca con attenzione la pennellata sbagliata o la pietra fuori posto nella sua cupola sopra la sua testa. Sono passati tre mesi, e non l'ha ancora trovata." "C'è un proverbio persiano che recita: "Possa tu sopravvivere ai tuoi figli". Sembra una benedizione, invece è la peggior maledizione che si possa lanciare contro qualcuno. Non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico." Ho visto anche il film, consiglio anche quello, ovviamente dopo la lettura del libro!

ORME




TITOLO: ORME. UNA DONNA E QUATTRO CAMMELLI NEL DESERTO AUSTRALIANO

AUTORE: Robyn Davidson

CASA EDITRICE:Feltrinelli

N. PAGINE: 262

VALUTAZIONE: 4/5



Consigliato a chi ha voglia di leggere un racconto di viaggio davvero insolito, in cui una donna decide di affrontare il deserto australiano in maniera davvero singolare".

TRAMA: Nel 1977 Robyn Davidson attraversa a piedi il deserto australiano partendo da Alice Springs fino ad arrivare all'Oceano Indiano, per complessive millesettecento miglia, con la sola compagnia di quattro cammelli e del suo fedele cane. L'impresa è raccontata "in diretta" da "National Geographic" grazie al fotografo Rick Smolan, che segue la ragazza per tutto il viaggio. Robyn Davidson, nata nel 1950 in una fattoria del Queensland, in Australia, ha studiato biologia, filosofia, musica i lingua giapponese. Scrive per "National Geographic" e per altre riviste.


RECENSIONE: Nella vita di ognuno di noi può arrivare quel momento in cui abbiamo bisogno di fare qualcosa per noi stessi. A Robyn Davidson (autrice del libro) è successo negli anni settanta quando molto giovane ha deciso di fare qualcosa di veramente unico: attraversare il bush australiano e arrivare all'Oceano Indiano. Per rendere il suo sogno reale, la giovane australiana si trasferisce ad Alice Springs con l'intenzione di imparare tutto il necessario per affrontare questo viaggio. In primis, si ritrova a dover familiarizzare e imparare il più possibile sui cammelli, animali davvero molto complicati e affascinanti con cui la Davidson prima di allora non aveva mai avuto a che fare. Quando "l'apprendistato al viaggio" (di cui si occupa la prima parte del libro) è terminato, ovviamente non senza molte difficoltà, la Davidson parte grazie anche ai finanziamenti ottenuto dalla rivista "National Geographic". 1700 miglia (2700 km) da Alice Springs fino a Hamelin Pool, fatti a piedi, con la compagnia di 4 cammelli, un cane e tanta forza di volontà. Lungo il viaggio, durato molti mesi, l'avventuriera farà molte conoscenze e soprattutto per alcune tratte verrà affiancata dal fotografo Rick Smolan (che stava effettuando il reportage del viaggio) e da alcuni simpatici aborigeni. Ma solo nella solitudine la Davidson riuscirà a trovare quello per cui è partita: "depurare il cervello di tutti i detriti estranei che lo avevano otturato, non avere la protezione di nessuno, spogliarsi di tutte le sovrastrutture imposte dalla società." Quello che non si poteva aspettare è il riscontro mediatico della sua iniziativa, tanto da costringerla durante il percorso a nascondersi dai turisti. La cosa la sorprende molto e la descriverà così: "Sembra che la combinazione di una serie di elementi - donna, deserto, cammelli, solitudine - avesse colpito l'immaginazione di questa era senza passioni e senza cuore; e avesse acceso la fantasia delle persone che si vedono alienate; prive di potere, incapaci di fare qualcosa in un mondo ormai impazzito."" Con un'abile scrittura, la protagonista ci racconta in prima persona il viaggio. Disperazione, paura del fallimento, follia, solitudine, gioia, amore per i suoi animali e gratitudine si susseguono, pagina dopo pagina. Ci mostra anche uno spaccato della società australiana degli anni settanta in cui il rapporto bianchi/aborigeni e territorio/turismo ci fa riflettere molto. Solitamente da un racconto di viaggio ti aspetti delle descrizioni, se non spettacolari almeno allettanti; in "Orme" (Tracks), la Davidson ci racconta molto poco e ci dobbiamo "accontentare" delle emozioni che questi panorami suscitano in lei. Per fortuna il reportage fatto dal fotografo (su internet se ne possono trovare alcuni scatti) ci permette di seguire ancora di più le sue "orme" ; inoltre nel 2014 in Italia ne è uscito anche il film che ho visto ed apprezzato ovviamente non come il libro.