TITOLO: LE
NOTTI BIANCHE
AUTORE: Fedor
Dostoevskij
CASA
EDITRICE: Mondadori
N.
PAGINE:105
VALUTAZIONE:4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un piccolo libro di un
grande sognatore. Un Dostoevskij alla portata di tutti!”.
TRAMA:Il tema del "sognatore
romantico", dell'eroe solitario che trascorre i suoi giorni immerso nella
dimensione del sogno, in un paradiso di illusioni, malinconicamente sofferente
e lontano dall'incolore e consueta realtà dell'esistenza quotidiana, percorre
come un filo d'Arianna questo racconto.
RECENSIONE:Una notte, San Pietroburgo
e due anime. Un incontro casuale di due persone destinate a incontrarsi. Lui è
il sognatore, lei è la diciassettenne Nasten’ka. Lui ritrova la gioia di
vivere, lei vuole cominciare a vivere. Lui è un uomo solo, completamente solo e
si definisce un tipo. Lei ha un’infanzia particolare. Su una panchina, dove si
ritroveranno anche altre notti, si raccontano e si trovano. Lui: “ Aspettavo
che Naten’ka, che mi ascoltava spalancando i suoi occhi intelligenti, si
mettesse a ridere con il suo riso infantile, irrefrenabile e allegro e mi ero
già pentito di essermi spinto così avanti e di aver raccontato invano quello
che da molto tempo mi bolliva nel cuore, cose di cui potevo parlare come se
fossero state scritte, perché già da tempo il mio racconto era pronto, e
pertanto non mi trattenni dalla lettura, dalla confessione…”. Poi venne il
turno di lei e raccontò la sua storia “Voi conoscete già la mia vita per metà,
cioè sapete che vivo con una vecchia nonna…”. Dostoevskij ha catturato la mia
attenzione, sono stata anch’io su quella panchina a sentire le loro storie, la
loro vita e le loro speranze. Ho sofferto, ho gioito ed ho soprattutto atteso.
Sognando insieme al sognatore si è anche consapevoli che prima o poi i nodi
verranno al pettine, e leggi, e attendi, il momento in cui accadrà, perché lo
sai che accadrà. Un racconto che colpisce, letto con un velo d’inquietudine;
un’inquietudine che non ha tolto niente al piacere della lettura. Posso
solo consigliare a tutti di dedicare poche ore del proprio tempo a questo
testo, ne sarete ripagati con gli interessi.
“Quanto più siamo infelici,
tanto più profondamente sentiamo l’infelicità degli altri; il sentimento non si
frantuma, ma si concentra…”.