Ogni genere è contraddistinto da un colore, in modo da poterli riconoscere più facilmente. Se vi piace un libro in particolare, controllatene anche l'autore, potreste trovare altre opere interessanti!!!

lunedì 28 dicembre 2015

IL LIBRO DELL'INQUIETUDINE





TITOLO: IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE

AUTORE: Fernando Pessoa

CASA EDITRICE: Feltrinelli

N. PAGINE: 279

VALUTAZIONE: 5



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro non semplice ma che colpisce profondamente il lettore”.

TRAMA:'Il libro dell'inquietudine' di Fernando Pessoa contiene le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell’autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e “aperta”, in una sorta di “zibaldone”. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull’anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che egli osserva intorno e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares alias Pessoa scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l’incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l’acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l’ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà.

RECENSIONE:Leggere "Il libro dell'inquietudine" è davvero un'esperienza insolita, non semplice ma decisamente imperdibile. Molte volte sono i libri o gli autori a sceglierci e questo è stato il caso di Pessoa; ultimamente questo nome me lo ritrovavo scritto ovunque ed ho deciso di assecondare questo richiamo. Il libro in realtà è un diario, più precisamente, una raccolta di frammenti in prosa, composti da Bernardo Soares, un eteronimo di Pessoa. Oltre vent'anni per realizzare questa raccolta di fogli volanti che poi sono stati altri ad assemblare in un libro. É il libro, in assoluto, che ho impiegato più tempo a leggere, anche perché non si può farlo in una volta sola, ho avuto addirittura la necessità di accostare letture leggere per scaricare la mente dagli "assalti" continui dell'autore. Un autore con una padronanza di linguaggio invidiabile, dove una banale descrizione, con lui diventa poesia, in cui non riesci a capacitarti, come mai quando le parole le scrive lui, non sono mai fuori luogo, ma sembrano fatte apposta per stare li.

“Un raggio di sole, una nuvola il cui passaggio è rivelato da un’improvvisa ombra, una brezza che si leva, il silenzio che segue quando essa cessa, qualche volto, qualche voce, il riso casuale fra le voci che parlano: e poi la notte nella quale emergono senza senso i geroglifici infranti delle stelle”.

Durante la lettura, un'inquietudine costante mi ha "invaso"; oltre alla difficoltà del linguaggio, molto difficile è anche seguirlo perché i frammenti non sono in ordine cronologico, ma seguono la logica del curatore di turno. Non è una lettura per tutti, e direi che va letta in un momento di tranquillità emotiva. La densità, il linguaggio e i temi trattati non sono dei più semplici. Inquietudine, insoddisfazione, ricerca continua di un equilibrio, tristezza e profondità, accompagnano queste pagine sconnesse, ambientate a Lisbona. Visto come questo libro mi ha toccato profondamente, non posso fare a meno di consigliarlo a tutti o almeno provateci e leggetene qualche passaggio perché non è facile dimenticarlo e non rimanere affascinati dal rispetto che ha per ogni singola parola che usa, trasformando anche le più semplici, unite nelle sue frasi, in qualcosa d’indimenticabile da leggere. Non mi credete? Vi lascio con qualche piccolo frammento...

“Preferisco una sconfitta consapevole della bellezza dei fiori, piuttosto che una vittoria in mezzo ai deserti, una vittoria colma della cecità dell’anima, di fronte alla sua nullità separata”


“Desidero ciò che non desidero e abdico a ciò che ho. Non posso essere niente e non posso essere tutto: sono il ponte di passaggio fra ciò che non ho e ciò che non voglio”.

mercoledì 23 dicembre 2015

NONNO BACH. LA MUSICA SPIEGATA AI BAMBINI





TITOLO: NONNO BACH. LA MUSICA SPIEGATA AI BAMBINI

AUTORE: Ramin Bahrami

CASA EDITRICE: Bompiani

N. PAGINE: 118

VALUTAZIONE: 4



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro semplice e diretto, in cui un compositore famoso si dedica a coloro che possono davvero capirlo, ovvero i bambini”.

TRAMA:Tu chi sei? Io sono Nonno Bach. Comincia così, con una domanda semplice e una risposta curiosa, la conversazione che Ramin Bahrami intreccia con un bambino vestendo i panni dell'amatissimo Johann Sebastian, che ha scelto come guida, sommo maestro e nume tutelare fin da quando era a sua volta un bambino. Per Bahrami non c'è alcun dubbio: Bach è il musicista più grande di tutti i tempi. E dargli voce vuol dire farlo conoscere a chi ne coglie solo la solennità distante e rischia di farsi intimidire da quella sua apparenza così seria. Bach amava la vita, il buon vino, le risate, la sua famiglia, ed era curioso, irascibile, veemente. Irascibile lo è ancora, in verità, quando dal paradiso dei musicisti guarda in giù e vede un mondo che non gli piace, dominato dall'egoismo e dal calcolo. Ma cambiare si può, e Bach-Bahrami non si stanca di ripeterlo: basta aprire cuore alla musica e lasciarla entrare. Età di lettura: da 12 anni.


RECENSIONE:”Come mai hai scritto così tante pagine” domanda un bambino a Bach “Per non sentir abbaiare gli essere umani. Così li ho ascoltati di meno, più da lontano, in sottofondo..” risponde il compositore. Bahrami è uno dei maggiori ammiratori del grande Bach e come tale cerca di rendergli merito sia suonando la sua musica con amore, sia scrivendo di lui. Questo piccolo libretto è dedicato sia ai grandi sia ai piccoli. Con uno stile semplice e chiaro, il compositore risponde alle domande dirette che a volte per la loro semplicità risultano ancora più difficili e a cui non è facile trovare una risposta, perché chi ci troviamo davanti vuole una risposta chiara, sincera e diretta. “E perché sei venuto da me che sono un bambino?” “Ho scelto di parlare con te perché è importante che i nonni parlino con i bambini, che lascino in eredità tutte le cose che hanno imparato nello loro vita..”. Bahrami ci permette di avvicinarci ad un personaggio davvero “leggendario”, facendosi conoscere, le sue debolezze, i suoi punti di forza e le difficoltà che nella vita ti aiutano a crescere..ma soprattutto ci rende umano qualcuno che per noi è un genio. Lo consiglio!

UNA SOLITUDINE TROPPO RUMOROSA




TITOLO: UNA SOLITUDINE TROPPO RUMOROSA

AUTORE: Bohumil Hrabal

CASA EDITRICE: Einaudi

N. PAGINE: 122

VALUTAZIONE: 4




Consigliato a chi ha voglia di leggere una lettura breve ma molto profonda. L’autore ci mostra i cambiamenti della società su cui è bene riflettere. Non è una lettura per tutti”.

TRAMA:A Praga, nelle viscere di un vecchio palazzo, un uomo, Hanta, lavora da anni a una pressa meccanica trasformando libri destinati al macero in parallelepipedi sigillati e armoniosi, morti e vivi a un tempo, perché in ciascuno di essi pulsa un libro che egli vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di Erasmo e Laozi, di Hölderlin e Kant, del Talmud, di Nietzsche, di Goethe. Professionista per necessità della distruzione dei libri, Hanta li ricrea incessantemente sotto forma di messaggi simbolici, rinnovando a ogni istante il prodigio del pensiero creativo che sgorga spontaneo al di là e nonostante i modelli canonici della società e della cultura.

RECENSIONE:Hanta da trentacinque anni lavora con la carta vecchia. Il suo lavoro consiste in "una strage degli innocenti"; ogni volta con la forca deve prendere la carta ed i libri che nessuno vuole più e li deve buttare nella pressa che li trasformerà in dei pacchi compatti. Ma Hanta non è solo un imballatore, lui è un "vecchio imballatore", un uomo che quel lavoro lo fa con amore e dedizione. Ama così tanto i libri da non riuscire a non salvarne sempre qualcuno, al punto che in casa sua non c'è più spazio libero. Hanta lavora a mani nude per gustare sulle dita la carta. La sua vita scorre così per trentacinque anni, in "una solitudine troppo rumorosa", con i suoi continui monologhi con gli autori che legge, parla anche con Gesù e Laozi. Il suo stile di vita è però a rischio a causa della modernità e dei cambiamenti Hrabal con il suo stile originale, ci racconta il suo protagonista. L'amore per i libri e la letteratura "condiscono" questo romanzo. Ma Hrabal soprattutto ci fa vedere la nuova società ceca. I giovani che diventano "i nuovi imballatori", facendo diventare un'arte solo un semplice mestiere.
"pacchi di libri accatastati fin sopra le sponde, carichi interi che finivano direttamente al macero, senza che neppure una pagina imbrattasse occhi umani o mani o cervello umani o cuore".
Fra passato e presente, in periodo post-bellico, in neanche cento pagine, con topi, presse e libri, vi troverete immersi in una lettura singolare, non leggera e molto profonda.

"con un libro in mano apro gli occhi su un mondo diverso da quello dove appunto stavo, perché io quando incomincio a leggere sto proprio altrove, sto nel testo, io mi meraviglio e devo colpevolmente ammettere di essere stato in un sogno, in un mondo più bello, di essere stato nel cuore stesso della verità".    Buona lettura!!

L’AMORE NON É MAI UNA COSA SEMPLICE




TITOLO: L’AMORE NON É MAI UNA COSA SEMPLICE

AUTORE: Anna Premoli

CASA EDITRICE: Newton Compton

N. PAGINE: 314

VALUTAZIONE: 3/4



Consigliato a chi ha voglia di leggere un’autrice affermata nel mondo della letteratura rosa che però questa volta cambia un po’ le carte..di solito da lei giocate…”.

TRAMA:E se per ottenere un buon voto all'università dovessi fare amicizia con qualcuno che proprio non ti piace? Lavinia pensava che nella vita avrebbe insegnato e invece, dopo la maturità, si è lasciata convincere dai genitori a iscriversi a Economia. E ormai al suo quinto anno alla Bocconi, quando si trova coinvolta in un insolito progetto: uno scambio con degli ingegneri informatici del Politecnico. Lo scopo? Creare una squadra con uno studente mai visto prima, proprio come potrebbe capitare in un ambiente di lavoro. Peccato che Lavinia non abbia alcun interesse per il progetto. E che, per sua sfortuna, si trovi a far coppia con un certo Sebastiano, ancor meno intenzionato di lei a partecipare all'iniziativa. E così, quando la fase operativa ha inizio e le sue amiche cominciano a lavorare in tandem, Lavinia è sola. Ma come si permette quel tipo assurdo - a detta di tutti un fuoriclasse dell'informatica - di piantarla in asso, per giunta senza spiegazioni? Lavinia non ha scelta: non lo sopporta proprio, ma se vuole ottenere i suoi crediti all'esame, dovrà inventarsi un modo per convincerlo a collaborare... Ma quale?


RECENSIONE:Questo libro esce nelle librerie subito a ridosso di uno precedente che non mi era particolarmente piaciuto. Inoltre vedevo un po’ difficile mantenere i ritmi che questa scrittrice ha ultimamente.. comunque ero curiosa e mi sono ritrovata a leggere una Premoli un po’ diversa dal solito. Siamo in Italia, a Milano e soprattutto siamo nel mondo universitario con protagonisti giovani. Lavinia ha 23 anni e studia alla Bocconi e per uno scherzo del destino, anzi direi del professore, si ritrova a dover realizzare un progetto universitario con un futuro ingegnere informatico di ben 22 anni, di nome Sebastiano. Chi conosce il mondo degli ingegneri sa bene di cosa parlo..Quindi come dicevo, protagonisti molto giovani, con un futuro davanti ancora da definire e che non partono cerco con il piede giusto. Piano piano, in punta di piedi ognuno cercherà di entrare un po’ nel mondo dell’altro. Ho molto apprezzato le scelte fatte dall’autrice; una storia diversa dal solito che probabilmente entrerà più nel cuore del pubblico giovanile rispetto a quello che solitamente segue l’autrice. Un’autrice che riesce sempre a sorprenderti per l’originalità, anche se le dinamiche ovviamente sono quelle ben chiare della letteratura rosa e che noi appassionate del genere, siamo sempre ben felici di ritrovare. Potrebbe essere un buon regalo di Natale? Probabilmente si, ma lo consiglierei a delle lettrici giovani, non proprio Young Adult, ma vicino al genere. Buona lettura.

venerdì 18 dicembre 2015

ACCADE A NATALE





TITOLO: ACCADE A NATALE

AUTORE: Sarah Morgan

CASA EDITRICE: Harlequin Mondadori

N. PAGINE: 331

VALUTAZIONE: 3/4



Consigliato a chi ha voglia di leggere una letteratura rosa a tema natalizio, che pur facendo parte di una serie si legge benissimo anche singolarmente. Lo consiglio, è carino, leggero e si legge velocemente”.

TRAMA:Questo Natale, Tyler O'Neil, ex campione di sci, affascinante rubacuori e papà single ha una sola missione: regalare a sua figlia Jess il miglior Natale della sua vita. Il fatto che la sua migliore amica, Brenna, bella e sexy da morire, sarà temporaneamente ospite del suo chalet allo Snow Crystal Resort, al completo per le feste, è una deliziosa distrazione che lui deve assolutamente ignorare. L'amicizia che lo lega a Brenna, infatti, è forse l'unica relazione che non ha ancora rovinato. E non ha alcuna intenzione di farlo adesso. Brenna è da sempre innamorata di Tyler e stargli così vicino si rivela una vera tortura: come può concentrarsi nell'essergli solo amica quando lui dorme nella stanza accanto? È possibile che in questo magico Natale i suoi sogni possano finalmente diventare realtà?


RECENSIONE:Primo libro che leggo della Morgan e appena preso in mano, mi sono accorta che prima di questo ce ne erano altri due ma che riguardavano altri fratello O’Neil, quindi ho lasciato da parte le perplessità e mi sono messa a leggerlo. Il libro si legge benissimo anche se durante la lettura ogni tanto ci sono riferimenti ai precedenti che però non fanno mancare niente a questo testo anzi, ti possono incuriosire a leggere gli altri due. Comunque il dilemma di questo libro è uno dei più ricorrenti della letteratura rosa, ovvero, rinunciare ad un’amicizia duratura per rischiare con l’amore. I due protagonisti, Brenna e Tyler, sono amici fin dall’adolescenza; pur provando entrambi un’attrazione reciproca, non sono mai andati oltre per non rischiare di rovinare il rapporto. Ma questo Natale, alcune situazioni porteranno a delle decisioni che entrambi non si aspettavano, senza considerare il nuovo ruolo di padre di Tyler. Carino e leggero anche se sono toccati temi come il bullismo; questo libro ci ricorda l’importanza degli affetti e della famiglia e vista tutta la neve e il Natale, questo è proprio il periodo adatto per leggerlo..quindi amanti della letteratura rosa date una possibilità alla Morgan, non brillerà per originalità, ma la sua penna è molto esperta e si legge velocemente anche perché la curiosità è femmina e noi vogliamo sempre leggere come andrà a finire! Buona lettura!!

VENTI POESIE D'AMORE E UNA CANZONE DISPERATA




TITOLO: VENTI POESIE D’AMORE E UNA CANZONE DISPERATA

AUTORE: Pablo Neruda

CASA EDITRICE: Passigli

N. PAGINE: 91

VALUTAZIONE: 5



Consigliato a chi ha voglia di leggere una piccola raccolta di poesia, ideale sia per agli amanti del genere, ma anche per gli altri. Un Pablo Neruda che decanta l’amore è imperdibile”.

TRAMA:Pubblicate nel 1924, le Venti poesie d'amore rappresentano uno dei libri di maggior rilievo di tutta la poesia di Neruda. Curatore dell'opera Giuseppe Bellini.

RECENSIONE:Un Pablo Neruda ventenne ci dona nel 1924 una raccolta di poesie che parlano dell'amore. Non un amore qualsiasi, un amore tormentato, malinconico e straziante. Non sono una grande appassionata di poesia, ho iniziato a leggere questa piccola raccolta e ne sono stata subito travolta. Verso dopo verso Neruda ha toccato una parte di me che non mi aspettavo. La raccolta oltre alle venti poesie d'amore, raccoglie anche una canzone disperata. Le poesia sono presenti anche nella versione originale. Per apprezzarle fino in fondo, le ho lette ad alta voce ed è una cosa che consiglio a chiunque pensi di leggerle.


Vi lascio qualche verso preso qua e la:

"Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge"

"Sono il disperato, la parola senza eco,
colui che tutto perse, e colui che tutto ebbe"

"Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi."

"Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini."

Lo consiglio a tutti, anche a chi non apprezza molto la poesia.

lunedì 14 dicembre 2015

12 GIORNI A NATALE





TITOLO: 12 GIORNI A NATALE

AUTORE: Trisha Ashley

CASA EDITRICE: Newton Compton

N. PAGINE: 314

VALUTAZIONE: 3



Consigliato a chi ha voglia di leggere una letteratura rosa insolita, in cui il protagonista si farà attendere…anche troppo”.

TRAMA:Il Natale è sempre un momento triste per Holly Brown, che da poco ha perso l'amore della sua vita, così, quando le chiedono di andare a lavorare in una casa isolata nella brughiera del Lancashire, accetta di buon grado per sopravvivere a quei giorni in cui tutti sono felici. Jude Martland è uno scultore, e non intende festeggiare il Natale dopo che suo fratello è scappato proprio con la sua fidanzata. È deciso a evitare la casa di famiglia, anche se gli sarà impossibile non tornare per l'occasione in cui si riuniscono al completo. Quando Jude si presenta all'improvviso, la vigilia di Natale, è tutt'altro che felice di scoprire che Holly si sta occupando di organizzare il party a cui sperava di sottrarsi. Ma quando, senza preavviso, una tempesta di neve ricopre tutto il villaggio, Holly e Jude si rendono conto che forse i loro desideri stanno per essere esauditi. E che le odiate feste potrebbero trasformarsi in qualcosa di molto interessante...


RECENSIONE:Primo libro che leggo di questa autrice, che al suo attivo ha anche “Cosa indossare al primo appuntamento”. Libro piacevole, ma insolito nel suo genere. Holly, la protagonista, lavora come chef in casa dei suoi clienti durante l’anno e nel periodo invernale, per rilassarsi fa la house-sitting, ovvero si occupa della casa e degli animali dei proprietari che sono fuori casa. Un incarico imprevisto la porta proprio a svolgere la sua attività ad “Old Place”, la casa del famoso scultore Jude Martland. Holly odia il Natale perché troppi brutti ricordi sono legati a quel periodo e partita con l’intento di passare quei giorni in solitudine, visto che il padrone di casa non ci sarà, vedrà saltare i suoi piani quanti si ritroverà la casa invasa dai Martland. Un libro, come dicevo, davvero insolito, perché per veder arrivare il protagonista, si dovrà attendere molto e “molta acqua dovrà passare sotto i ponti”. Fra curiosità, ricette, recite e il passato che torna a far visita, non vi annoierete a leggere questo romanzo..anche se qualcosa gli manca. Comunque è una perfetta lettura del momento, visto il periodo natalizio alle porte. Buona lettura!

giovedì 10 dicembre 2015

LA LEGGENDA DEL SESTO UOMO




TITOLO: LA LEGGENDA DEL SESTO UOMO

AUTORE: Monica Kristensen

CASA EDITRICE: Iperborea

N. PAGINE: 273

VALUTAZIONE: 3




Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro con una bella ambientazione, siamo nelle isole Svalbard, che però a trama lascia un po’ a desiderare”.

TRAMA:Sulle isole Svalbard è calato l'inverno polare. Un uomo si nasconde nella penombra che ha inghiottito Longyearbyen per spiare i bambini della scuola materna. Quel giorno la piccola Ella scompare. Com'è possibile? Niente del genere è mai successo nella pacifica cittadina artica, minuscola capitale di uno dei luoghi abitati più a nord della terra, dove tutti si conoscono e non esistono segreti. Ma anche il padre Steinar è sparito nel nulla: che l'abbia rapita? Vittima o colpevole? Comincia così un'indagine che attraversa le bianche distese dell'Adventdal e i ghiacci mobili del fiordo per addentrarsi nei cunicoli della miniera di carbone attorno a cui gravita la vita dell'isola. Un viaggio autentico ma ricco di mistero in questa piccola comunità abituata a difendersi dagli orsi polari e inseguire bracconieri di renne, ad affrontare "il pozzo buio e profondo" della notte artica e le oscure viscere della montagna del carbone. Lì si annida quella paura antica di cui nessuno parla, ma che da sempre allunga le sue ombre, le sue minacce e le sue leggende su tutta la valle.


RECENSIONE:Può succedere di iniziare un libro, trovarlo un po’ deludente ma arrivare comunque al finale e alla svolta, ed essere felice di averlo letto. Altre volte il libro può essere piatto dall’inizio alla fine e ti rammarichi di aver perso tempo a leggerlo potendolo invece dedicare ad altro. La cosa che personalmente mi delude di più è quando inizio un libro, che mi coinvolge subito, intrigante al punto giusto, tale da innescare aspettative e ad anche pensieri sulla trama, ma già a metà ritrovarmi a chiedermi, dove vuole andare a parare l’autore e alla fine..la delusione è doppia. Tutto questo preambolo solo per dirvi che purtroppo questo libro rientra nell’ultima categoria. La Kristensen mi aveva subito portato nel freddo polare delle isole Svalbard, alla ricerca di una bambina, Ella, di cui si erano perse le tracce. Un paese in cui la leggenda del sesto uomo incute terrore “Dicono che è quello che segue le facce nere in fondo alla miniera, ma nessuno sa chi è… Quando stanno in fondo alla miniera a rompere il carbone. È molto buio, sai, più buio di qui. Ecco, allora, certe volte..magari uno si gira per guardare che fanno gli altri..e vede che ce n’è uno in più”. Tutta questa magia però s’interrompe presto trasformando qualcosa “allo stile nordico” in qualcosa d’insapore. Se la trama avvincente dopo poco se ne va, quello che rimane è comunque interessante per l’ambientazione. La Kristensen ci racconta una realtà molto lontana dalla nostra, fatta di giorni bui, di freddo polare, di miniere, di violenza domestica, contrabbando e di depressione. In un paese in cui tutti si conoscono, pochi sanno realmente quello che avviene dentro le mura domestiche e chi invece lo sa, fa finta che il mondo vada bene così. Con una scrittura molto descrittiva l’autrice sa il fatto suo, per quanto riguarda invece la trama poteva impegnarsi molto di più. Chi anche doveva impegnarsi molto di più è la casa editrice “Iperborea”, il libro è pieno di errori ortografici davvero imbarazzanti. Consigliarlo? Non saprei, io sarei più per il no, ma fate voi come sempre.

domenica 6 dicembre 2015

LA COLLEZIONISTA DI LETTERE





TITOLO: LA COLLEZIONISTA DI LETTERE

AUTORE: Jorge Diaz

CASA EDITRICE:Piemme

N. PAGINE: 554

VALUTAZIONE: 4/5



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro sulla prima guerra mondiale visto però dalla parte della neutrale Spagna. Lo stile di Diaz è davvero molto simile a quello di Ken Follett”.

TRAMA:1914. Mentre la I guerra mondiale minaccia di fare in pezzi l'Europa, il re di Spagna Alfonso XIII riceve una lettera che cambierà per sempre il corso della sua guerra. La lettera di una bambina francese, Sylvie, che gli chiede aiuto per ritrovare suo fratello disperso al fronte; lo chiede proprio a lui, l'unico re che ha deciso di non fare la guerra. Alfonso, che ha appunto scelto la neutralità, di fronte a quelle parole piene di speranza, scritte con la grafia incerta dell'infanzia, capisce che quando una guerra minaccia il tuo mondo, non puoi restare a guardare.


RECENSIONE:La I guerra mondiale sta devastando l'Europa, ormai quasi tutti i paesi si sono schierati o da una parte o dall'altra, ma re Alfonso XIII ha preso la sua decisione, la sua Spagna resterà neutrale. La guerra prosegue il suo corso e la Spagna il suo, finché personalmente al re spagnolo arriva la richiesta di una bambina francese che gli chiede di aiutarla ad avere notizie del fratello fatto prigioniero dai tedeschi. Quella richiesta così inaspettata colpirà molto il re. Dopo quella richiesta, infatti, Alfonso XIII capisce che non può più restare a guardare ma che deve intervenire; il suo sarà soprattutto un intervento diplomatico. Dopo aver accettato di aiutare la bambina francese, il palazzo verrà sommerso da richieste provenienti da tutta Europa. Il re creerà (realmente esistito) un ufficio prigionieri con l'intento di aiutare le famiglie ad avere notizie dei propri cari. L'ufficio non farà distinzioni fra le richieste, tutte avranno risposta, sia che sia un francese, sia che sia un tedesco o un russo...Fra i collaboratori del re spiccano diversi personaggi fra cui la marchesina Blanca, l'anarchico Manuel, l'amico fidato Alvaro Giner e il giornalista Gonzalo. Lo stile è molto simile a quello di Ken Follett. Diaz ci racconta la storia ma ce la "condisce" anche con intrighi, amori e ingiustizie. Una sola anomalia rispetto a Follett; l'inglese ha l'abitudine di far partire i suoi personaggi dai luoghi d'origine e poi successivamente li fa incontrare ed interagire fra loro in contesti e modi diversi. Lo spagnolo Diaz, invece, fa la cosa al contrario. Fa partire tutti i suoi protagonisti dalla Spagna (dove si trovano sia un francese che un tedesco) per poi dirottarli verso le loro terre d'origine. "La collezionista di lettere" è stata proprio una piacevole sorpresa. Diaz ci racconta il conflitto, ce ne descrive le atrocità ma con delicatezza, senza andare fino in fondo.

mercoledì 2 dicembre 2015

BARCELLONA MI AMOR





TITOLO: BARCELLONA MI AMOR

AUTORE: Melinda Miller

CASA EDITRICE: Tre60

N. PAGINE: 255

VALUTAZIONE: 2



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro leggero che però difficilmente riuscirà a coinvolgervi, dedicherei il tempo ad altro”.

TRAMA:A Barcellona, il 23 aprile è il giorno di Sant Jordi, la festa degli innamorati e dei libri. Chi si ama si scambia un regalo: le donne ricevono una rosa, gli uomini un libro. Proprietaria della libreria Bésame Mucho, Paloma ama quel giorno più di ogni altro, e sa consigliare sempre il libro perfetto da regalare, specialmente se si tratta di un dono che deve "valere" come dichiarazione d'amore. Eppure, lei, l'anima gemella non l'ha ancora incontrata... Enrique è un uomo affascinante, giornalista affermato con una passione smodata per la buona cucina ed un segreto che custodisce gelosamente. Anche lui si troverà a festeggiare Sant Jordi e, alla ricerca di un regalo per la sua compagna, entrerà nella libreria di Paloma. Ma il destino, un misterioso taccuino vergato a mano e una rosa stuzzicheranno la sua curiosità sino a travolgerlo e fargli conoscere il vero amore...


RECENSIONE:Come si può capire dal titolo, il romanzo è ambientato a Barcellona. I protagonisti sono due: Paloma, proprietaria del Bésame mucho, una piccola libreria lasciata dalla nonna alla nipote, in cui in bella vista ad accogliere i clienti c’è Pacis, un’ara dispettosa ma molto simpatica; l’altro è Enrique, giornalista che dopo una brutta esperienza si ritrova a firmare i suoi articoli con un altro nome. Il loro cammino si incrocia grazie alla guida trovata da Antonio, amico di Paloma, intitolata “Barcellona mi amor”. Melinda Miller decide di dare voce a entrambi i suoi protagonisti con capitoli dedicati. Un’idea carina la sua che però non mi ha conquistato. Pur essendo una lettura leggera, inizia veramente lentamente e prima di entrare nel vivo occorre aspettare proprio tanto ed anche a quel punto non è riuscito a coinvolgermi. Care amanti della letteratura rosa, potete tranquillamente sopravvivere senza la lettura di questo romanzo.

SCOMMETTIAMO CHE TI FACCIO INNAMORARE?




TITOLO: SCOMMETTIAMO CHE TI FACCIO INNAMORARE?

AUTORE: Emma Hart

CASA EDITRICE: Fabbri Editore

N. PAGINE: 312

VALUTAZIONE: 1/2



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro per adolescenti, con scarsa attenzione al contenuto ed al linguaggio. Da evitare”.

TRAMA:Maddie ha odiato Braden al primo sguardo. Arrogante, sbruffone, dongiovanni: esattamente ciò che detesta. Certo, è bello e sexy da morire, ha sempre due o tre ragazze che gli ronzano attorno, e chissà chi si crede di essere. Si meriterebbe una lezione, qualcuna che lo faccia davvero innamorare. Così, quando le amiche la sfidano, Maddie accetta la scommessa: riuscirà a dargli quello che si merita? Anche Braden ha notato Maddie, e da subito: la ragazza non è niente male. Si dice che sia anche una tipa seria e con la testa sulle spalle, ma la sfida lo intriga: un mese per riuscire a portarsela a letto. In fondo, da quel punto di vista non ha mai avuto problemi. Comincia tutto così, per scommessa. I due iniziano a frequentarsi, a studiarsi, a giocare. Poi, all'improvviso, la posta in gioco cambia: Braden non può fare a meno di provare qualcosa per la ragazza fragile che si nasconde dietro quegli occhioni verdi, e Maddie si accorge che, oltre i muscoli e ai sorrisi da seduttore, ci sono un cuore e dei sentimenti. Maddie e Braden si sono infilati in un mare di guai, perché adesso non conta più vincere o perdere. Adesso conta soltanto sentirsi vicini, essere parte l'uno dell'altro.


RECENSIONE:Primo libro di questa serie che però ha una fine, probabilmente gli altri libri coinvolgeranno le altre coppie che in questo volume hanno avuto un ruolo marginale, cosa che ultimamente va molto di moda… I capitoli si alternano dando voce ai due protagonisti. Da una parte troviamo la bella Maddie e dall’altra l’idolo del college Braden. Come avrete capito si tratta di due adolescenti americani. Tutto nasce dalla popolarità di Braden che conquista ragazze e con la solita facilità le scarica. Le ragazze decidono di dargli una lezione e scommettono con Maddie, lei dovrà farlo innamorare e poi ovviamente scaricarlo per fargli capire cosa si prova..il problema è che non saranno le uniche a fare una scommessa. Tutto farebbe pensare ad un romanzo davvero intrigante e scoppiettante, ma invece troviamo qualcosa scritto con un linguaggio davvero infantile che anche per le lettrici “Young adult” funziona poco. Pur toccando dei tempi più profondi, la banalità del linguaggio e la superficialità con cui li affronta rendono questa storia ideale, forse, per adolescenti di massimo 14 anni. Scarso, infantile e con un linguaggio misero, non lo consiglio.

martedì 1 dicembre 2015

LA STRANEZZA CHE HO NELLA TESTA





TITOLO: LA STRANEZZA CHE HO NELLA TESTA

AUTORE: Orhan Pamuk

CASA EDITRICE: Einaudi

N. PAGINE: 566

VALUTAZIONE: 5



Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro che ci racconta la storia del venditore di boza e della sua città, Istanbul”.

TRAMA:Mevlut è innamorato di Rayiha, una ragazza incontrata una volta sola, di sfuggita durante una festa. Per tre anni non passa giorno senza che lui le scriva una lettera d'amore, e pur non ricevendo mai risposta, in fondo al cuore Mevlut sa di essere ricambiato. Il suo migliore amico Sùleyman, che gli fa da "postino", riferisce a Mevlut che la ragazza acconsente a scappare con lui e sposarlo. Peccato soltanto che, una volta portata via la ragazza dalla casa paterna nel cuore della notte, finalmente al sicuro sul treno per Istanbul, Mevlut guardi finalmente bene in faccia la sua futura moglie e scopra di essersi sbagliato: quella non è Rayiha, ma la sorella più grande e brutta che per tutti quegli anni aveva ricevuto le lettere, credendo fossero destinate a lei. Mevlut, pur con la morte nel cuore, non riesce a dirle di essersi sbagliato e ad abbandonarla. Una volta tornato a Istanbul, e sposato con la donna sbagliata, iniziano le fortune di Mevlut, venditore di boza. Fortune aiutate non poco dalle sostanze non sempre legali che aggiunge alle sue bevande e che le rendono tra le più richieste della rutilante vita notturna della Istanbul in pieno boom economico negli anni Ottanta. Ma anche le grandi fortune possono avere precipitosi rovesci: soprattutto quando scopri che il tuo migliore amico e socio d'affari sta per sposare la bella Rayiha, il tuo unico, vero, grande amore.

RECENSIONE:Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura del 2006, ci presenta il suo nuovo libro. “La stranezza che ho nella testa” parla, come ci racconta l’autore, “della vita, delle avventure, dei sogni, degli amici e nemici di Mevlut Karatas, il venditore di boza”. Pamuk oltre a farci scoprire e vivere la vita del protagonista, ci porta all’interno delle case, nelle vie e nei locali di una città, Istanbul, che cambia, che si trasforma, fino a diventare quella che è oggi. Le tradizioni, i colpi di stato, i furbetti, la famiglia, i matrimoni combinati, l’istruzione e la religione, influenzeranno la vita di un uomo che pur dovendo affrontare molte difficoltà, non perderà mai l’ottimismo. Ho detto poco sulla trama perché quando l’ho letta io, mi ero fatta un’idea sbagliata e quindi non voglio influenzarvi ma incuriosirvi. Un’altra cosa che mi ha incuriosito e che dopo aver preso in mano il libro, soppesandolo, avevo valutato (ormai sono come gli intenditori, da uno sguardo di solito capisco il numero di pagine) che poteva essere un libro da poco più di trecentocinquanta pagine, invece sfogliandolo mi sono resa conto che erano ben 560. Non fatevi spaventare da questo, questa è una storia che va letta e assaporata pagina dopo pagina, perché il venditore di boza è un uomo che ha vissuto una vita che può sembrare ordinaria, ma che nella sua ordinarietà è veramente straordinaria. Una frase per farvi capire qualcosa in più di Mevlut, da molti definito ingenuo e sognatore: “Mevlut, se avessi vinto il primo premio della lotteria, cosa avresti fatto?..Sarei rimasto a casa con le mi figlie a guardare la televisione, non avrei fatto nient’altro”. Per quanto riguarda lo stile, è il primo libro che leggo di Pamuk e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Particolare è la scelta, oltre a quella di raccontare la storia del protagonista, di dar voce ai vari personaggi, che volta volta, in prima persona, raccontano la loro verità. Davvero singolare. Vi lascio con quest’ultima frase:

“Il collegamento tra le intenzioni del cuore e le intenzioni delle labbra era la fortuna, naturalmente: uno può avere intenzione di fare una cosa, ma finisce per dirne un’altra; la fortuna era il ponte che poteva unire le due intenzioni”. Lo consiglio, ne sono rimasta affascinata.