Ogni genere è contraddistinto da un colore, in modo da poterli riconoscere più facilmente. Se vi piace un libro in particolare, controllatene anche l'autore, potreste trovare altre opere interessanti!!!

Tabucchi Antonio




TITOLO: SOSTIENE PEREIRA. UNA TESTIMONIANZA.

AUTORE: ANTONIO TABUCCHI

CASA EDITRICE:Feltrinelli

N. PAGINE:Circa 200

VALUTAZIONE: 4/5




Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro che ci faccia capire come un semplice uomo posso dare una svolta alla sua vita e cambiarne il corso. Molto riflessivo e scritto bene”.

TRAMA:Lisbona, un fatidico agosto del 1938, la solitudine, il sogno, la coscienza di vivere e di scegliere, dentro la Storia. Un grande romanzo civile. Due premi nazionali come il Viareggio-Repaci e il Campiello e il Prix Européen Jean Monnet. Ventidue traduzioni all'estero. Una memorabile interpretazione cinematografica di Marcello Mastroianni. Una storia che continua a suscitare il fascino e la meraviglia delle opere destinate a durare nel tempo.


RECENSIONE:Durante la lettura di questo testo mi sentivo come un'osservatrice che dall'alto valutava tutto quello che Pereira sosteneva. Per tutta la lettura, ma direi anche giunta alla fine, una sensazione di perplessità mi accompagnava. Avevo letto così tanto bene di questo libro e poi mi ritrovavo a leggere la telecronaca indiretta dell’uomo delle limonate. Finché dopo un paio di giorni, dalla conclusione della lettura, è come se davanti ai miei occhi si fosse diradata la nebbia e si fosse presentato il vero messaggio dell’uomo delle limonate. Pereira, come avrete capito, pur essendo un tantino fuori forma, non riusciva proprio a rinunciare a una buona limonata fresca con tanto zucchero. Siamo a Lisbona, nel 1938 e da poco il nostro protagonista è diventato il direttore della pagina culturale del “Lisboa”, un giornale del pomeriggio. E’ un uomo solitario, parla con il ritratto defunto della moglie e la sua vita va avanti intervallata da omelette aromatiche e ovviamente limonate. Pereira sostiene di definirsi così: “sono solo un oscuro direttore della pagina culturale di un modesto giornale del pomeriggio, faccio qualche ricorrenza di scrittori illustri e traduco racconti dell’Ottocento francese, di più non si può fare….Gli venne in mente la bizzarra idea che lui, forse, non viveva, ma era come se fosse già morto. Da quando era scomparsa sua moglie lui viveva come se fosse morto”. Finché un incontro con la morte, con l’anima, con un uomo, una donna o un dottore, cambiano definitivamente la sua vita. Trabucchi ci racconta con gli occhi di Pereira come il popolo portoghese si stava preparando alla seconda guerra mondiale e come seguiva le vicende della Spagna. La censura, le soffiate, la diffidenza e la “follia” di un uomo che rinuncia alla normalità per tornare a vivere. Un libro molto riflessivo, a cui tuttora penso, che non mi ha subito preso ma che una volta diradata la nebbia mi ha proprio conquistata.

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