TITOLO: VENTIMILA
LEGHE SOTTO I MARI
AUTORE: Jules
Verne
CASA
EDITRICE:Mondadori
N.
PAGINE: 493
VALUTAZIONE: 4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un’avventura di una
volta. In cui ogni pagina è una nuova scoperta”.
TRAMA:Alla
fregata americana Abramo Lincoln è affidato un compito impegnativo, quello di
intercettare e catturare l'essere mostruoso che va compiendo singolari quanto
misteriose imprese nei mari di mezzo mondo. I tre protagonisti della spedizione
- uno scienziato, il suo servo e un fiociniere - avranno presto modo di
constatare come il gigantesco pesce di cui si sono posti alla caccia altro non
sia che un avveniristico sommergibile, il Nautilus, guidato da un singolare
capitano, Nemo. Questa scoperta sarà l'inizio di una serie di mirabolanti
avventure.
RECENSIONE:Jules Verne è un esperto
di romanzi di avventura. "Ventimila leghe sotto i mari" mi ha fatto
ricordare i mirabilia di una volta. Questo libro è un piccolo
"scrigno" (493 pagine) che pagina dopo pagina ti lascia meravigliato
e con la voglia di partire. Il romanzo inizia quando la nave Abraham Lincoln si
trova a dover partire alla ricerca di un "mostro marino" che ha
danneggiato diverse navi. Dopo l'incontro/scontro con il misterioso animale,
tre uomini finiscono in mare e vengono "presi" dal Nautilus. I
personaggi sono pochi e molto diversi. Fra i tre "naufraghi"
troviamo: il professor Pierre Aronnax, naturalista francese; il suo fedele
domestico Conseil, ossessionato dalla classificazione degli animali e l'inarrestabile
Ned Land, fiociniere di professione. I tre, come dicevo, si ritrovano nel
Nautilus, un sottomarino super tecnologico, con a capo il misterioso Capitano
Nemo ed il suo equipaggio. Il Capitano è una figura enigmatica che rende questa
avventura più interessante. Dimenticavo: " chi entra nel Nautilus, non
deve più lasciarlo". L'avventura dei tre prende una piega molto
imprevista. Ho avuto la fortuna di leggere la versione illustrata dal
bielorusso Vitaliy Shushko che con la sua interpretazione ha aiutato la mia
fantasia. E' un libro di metà Ottocento; si percepisce la passione della
scrittura per Verne che ha cercato di rendere il romanzo più reale possibile
utilizzando dati e descrizioni molto dettagliate.
Questa è una frase che mi
ha molto colpito:
"Signore, che cos'è
una perla - caro Ned - risposi - per il poeta la perla è una lacrima del mare.
Per gli orientali è una goccia di rugiada solidificata; per le signore un
gioiello di forma oblunga e dalla lucentezza ialina, di una materia madreperlacea,
che portano al dito, al collo o all'orecchio. Per il chimico è un miscuglio di
fosfato e di carbonato di calcio con un pò di gelatina. Infine per i
naturalisti è solo una secrezione morbosa dell'organo che, in particolari
bivalve, produce la madreperla." Quanti significati può avere una sola
parola. Non è un'avventura alla Salgari, ma lo consiglio comunque, non ve ne
pentirete.
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