TITOLO: IO
SONO IL MESSAGGERO
AUTORE: Markus
Zusak
CASA
EDITRICE:Frassinelli
N.
PAGINE: 403
VALUTAZIONE:
3
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro che è un mix di
fantasy e letteratura per ragazzi. Semplice ma non banale”.
TRAMA:Ed
ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista
che gli permette di vivacchiare. Con le donne non è particolarmente disinvolto,
perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è
rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una
frase: «Sei il mio migliore amico». Non serve una pallottola per uccidere un
uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il
caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da
quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco,
ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa
sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la
gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi,
chi è il messaggero?
RECENSIONE:Zusak
trasforma l’ordinario in qualcosa di particolare. Con il libro “Storia di una
ladra di libri” ci ha raccontato la seconda guerra mondiale vista con gli occhi
della morte; con “Io sono il messaggero” ci mostra come un messaggio possa
cambiarti la vita. Ed è un ragazzo che sopravvive; guida il suo taxi (anche se
non avrebbe l’età per farlo), vive in una città che non gli piace insieme al
Portinaio (il suo meraviglioso cane), ed è innamorato di una ragazza che lo
considera il suo migliore amico, insomma una vita non molto soddisfacente. Poi
arriva il giorno in cui si ritrova in mano una carta e diventa il messaggero e
la sua vita viene stravolta. Il libro si legge bene, è scorrevole, un po’
infantile ma il messaggio che lascia non è banale. Il romanzo è originale ma
non del tutto, molte cose mi hanno ricordato una serie televisiva che guardavo
da piccola. Alla fine di questo libro mi sono posta delle domande sullo stile
di questo scrittore. Il protagonista è un adolescente (l’autore invece ha una
quarantina d’anni) ed il testo è scritto con uno stile adolescenziale, condito
da parolacce, modi di fare da ragazzi ecc..Tutto sembra corretto, ma anche
nell'altro libro, che ho letto di lui (Storia di una ladra di libri), lo stile
era molto semplice (la morte racconta della vita di una bambina). Quindi,
l’autore vuole scrivere seguendo volta volta “l’età” dei suoi
protagonisti..oppure è anche in grado di scrivere qualcosa diversamente? Dopo
queste due letture, che come dicevo sono state piacevoli, (anche se il primo è
di un altro livello) vorrei leggere qualcosa di uno Zusak più “maturo”. L’unico
modo per farlo è aspettare di leggere altro di lui e scoprire se sa scrivere
anche con il “suo” stile.
TITOLO: STORIA
DI UNA LADRA DI LIBRI
AUTORE:
Markus Zusak
CASA
EDITRICE:Frassinelli
N.
PAGINE: 563
VALUTAZIONE: 4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro sulla seconda guerra
mondiale, ambientato in Germania, con un narratore insolito e soprattutto con
la consapevolezza che non tutti i tedeschi erano nazisti”.
TRAMA:Nella
Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una
bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la
fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero,
prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. Perché rubarli significa
salvarli, e soprattutto salvare se stessa. Liesel infatti sta fuggendo dalle
rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più
piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha
adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è
proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo, invece,
lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Col passare del
tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio,
ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta
da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.
RECENSIONE:Davvero
un libro insolito, mi sono trovata a leggerlo perchè incuriosita dal film. In
realtà il libro è nato con il titolo “La bambina che salvava i libri”. Il
narratore è la morte che racconta la storia con gli occhi di una ragazzina. Storia
di una ladra di libri, anche se scritto in maniera molto semplice, affronta
argomenti molto toccanti come le leggi razziali durante il periodo nazista, la
vita degli ebrei e dei giovani tedeschi che si trovano a dover scegliere se
rispettare tali leggi oppure provare a scegliere una via diversa. Una
ragazzina, Liesel, costretta dal regime a rinunciare alla sua famiglia, viene
mandata a vivere con una famiglia che la prende in affidamento. Qui cresce con
l'amore di una madre acquisita un pò burbera, un padre speciale, un amico
inseparabile e un giovane ebreo. Riuscirà ad andare avanti grazie all'aiuto dei
libri di cui diventerà un'insaziabile lettrice. Una delle frasi che più mi
ha colpito, scritta dal "narratore" è questa:"suppongo che gli
uomini amino assistere a un pò di distruzione: castelli di sabbia, castelli di
carta, si comincia così. La loro grande dote è la capacità di progredire".
Una frase che dovrebbe farci riflettere. Consiglio dopo la lettura del libro
anche la visione del film, avvisandovi che molte parti sono state tagliate..
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