Ogni genere è contraddistinto da un colore, in modo da poterli riconoscere più facilmente. Se vi piace un libro in particolare, controllatene anche l'autore, potreste trovare altre opere interessanti!!!

Poesie d'amore




TITOLO: VENTI POESIE D’AMORE E UNA CANZONE DISPERATA

AUTORE: Pablo Neruda

CASA EDITRICE: Passigli

N. PAGINE: 91

VALUTAZIONE: 5



Consigliato a chi ha voglia di leggere una piccola raccolta di poesia, ideale per gli amanti del genere ma anche per gli altri. Un Pablo Neruda che decanta l’amore è imperdibile”.

TRAMA:Pubblicate nel 1924, le Venti poesie d'amore rappresentano uno dei libri di maggior rilievo di tutta la poesia di Neruda. Curatore dell'opera Giuseppe Bellini.

RECENSIONE:Un Pablo Neruda ventenne ci dona nel 1924 una raccolta di poesie che parlano dell'amore. Non un amore qualsiasi, un amore tormentato, malinconico e straziante. Non sono una grande appassionata di poesia, ho iniziato a leggere questa piccola raccolta e ne sono stata subito travolta. Verso dopo verso Neruda ha toccato una parte di me che non mi aspettavo. La raccolta oltre alle venti poesie d'amore, raccoglie anche una canzone disperata. Le poesia sono presenti anche nella versione originale. Per apprezzarle fino in fondo, le ho lette ad alta voce ed è una cosa che consiglio a chiunque pensi di leggerle.


Vi lascio qualche verso preso qua e la:

"Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge"

"Sono il disperato, la parola senza eco,
colui che tutto perse, e colui che tutto ebbe"

"Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi."

"Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini."

Lo consiglio a tutti, anche a chi non apprezza molto la poesia.







TITOLO: POESIE D’AMORE

AUTORE: Thomas Hardy

CASA EDITRICE: Passigli

N. PAGINE: 107

VALUTAZIONE: 4/5




Consigliato a chi ha voglia di leggere l’amore di un uomo che non può più rimediare ma che è consapevole di quello che ha perso”.

TRAMA:Scriveva Eugenio Montale che "il caso di Hardy è piuttosto raro", perché "non si ha notizia di un prosatore-pensatore che, su altro registro, sia stato tanto poeta-poeta". E in effetti il grande narratore inglese (1840-1928), giustamente famoso per i suoi romanzi (fra i quali "Tess dei d'Urberville" e "Giuda l'oscuro") e i suoi racconti, è stato anche grande poeta e la sua poesia ha avuto un ruolo di primo piano nella formazione di altri grandi poeti di lingua inglese, come Robert Graves, Phiip Larkin, Dylan Thomas e gli stessi Pound e Auden, che ebbe a dire di non poter "scrivere liberamente su Hardy perché una volta ero innamorato di lui", definendolo "mio padre poetico"; e non c'è bisogno di ricordare che questo debito poetico lo confessava apertamente lo stesso Eugenio Montale per i suoi "Xenia" pubblicati nella raccolta "Satura", e che di lui scrisse ancora che sull'importanza della "sua poesia d'amore tutti sembrano concordi. Le liriche in memoria della sua prima moglie sono una delle vette della poesia moderna, e non di quella poesia vittoriana alla quale si sarebbe tentati di ascrivere un poeta già operante nel 1870". Un'ampia selezione di questa sua poesia d'amore viene qui proposta da un suo autorevole specialista, poeta e traduttore, G. Singh, che già ha curato per la Passigli Editori una scelta dal suo vasto poema drammatico "I dinasti".


RECENSIONE:Ti ritrovi a leggere una raccolta di poesie d’amore e prima di cominciare pensi: parleranno di passione, di amori non corrisposti, di disperazione, di giovani amori o di amori platonici? Ma quando apri la raccolta di “Poesia d’amore” di Thomas Hardy, quello che ti ritrovi davanti ti spiazza. La penna che le ha composte aveva ben 72 anni ed era una delle poche capaci sia di essere romanziere e poeta; siamo negli anni 1913-1914. Un uomo che dopo la morte della moglie, dopo una vita spesa insieme, è “mangiato” dal rimorso, il rimorso di una vita non vissuta come si doveva. Infatti la coppia, dopo la felicità dei primi anni, si era ritrovata a vivere in contrasto continuo lasciando entrambi con l’amaro in bocca. Una poesia più sentita dell’altra, un uomo che vive nel rimorso e ben consapevole che quel che è stato non tornerà: “Quando sarai morto e giacerai non differenziato da me, come adesso, ma di nuovo accanto a me, sarai freddo come prima quando vivevamo insieme?”. Con un realismo disarmante l’autore ci stupisce “Oh tu non potevi immaginare che la tua dipartita così istantanea, che nessuno poteva prevedere – nemmeno io – mi avrebbe ridotto così”. Hardy mi ha emozionato e mi ha ricordato l’importanza di viversi l’oggi perché domani non si ripeterà. Lo consiglio, buona lettura! 

Nessun commento:

Posta un commento