TITOLO:
LA FORZA DEL SESSO DEBOLE
AUTORE:
Maria Grazia Colombari
CASA
EDITRICE: Robin Edizioni
N.
PAGINE: 206
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di leggere
un libro che parli di donne e del loro ruolo durante le rivoluzioni. E’ un
saggio quindi non una lettura leggera ma è molto piacevole ed istruttiva”.
TRAMA: La presa della Bastiglia segna la fine
dell'assolutismo monarchico ed il 26 agosto 1789 viene approvata la
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Tuttavia, il famoso
trittico Liberté, Egalité, Fraternité viene declinato solo ed esclusivamente al
maschile e non si applica nei confronti della donna. Sono invece tante le
donne, tra le quali Théroigne de Méricourt, Louise-Félicité de Kéralio e Olympe
de Gouges, che nella Francia rivoluzionaria hanno combattuto, per altre donne,
contro le discriminazioni e le ingiustizie. Eppure, la memoria storica tace di
loro. Il sistema lavoro cambia. La fabbrica ha bisogno di manodopera e le donne
rivestono un ruolo estremamente importante per la nuova economia. Sebbene
costrette a lavorare anche per 18 ore di fila per un salario bassissimo, non
godono di alcun diritto sulla base di una presunta differenza fisica rispetto
all'uomo. Le suffragette di Emmeline Pankhurst, rifacendosi all'americana
Elizabeth Cady Stanton, rivendicano, con scioperi e manifestazioni, il diritto
di voto. Viene abbattuto l'ultimo baluardo dell'assolutismo. Le donne, accanto
agli uomini, combattono per l'uguaglianza sociale e politica. Per Alexandra
Kollontaj è finalmente arrivato il momento giusto anche per cambiare il modo di
concepire la nuova famiglia russa. Ma come vivono le donne oggi? I loro salari,
a parità di lavoro, sono realmente uguali a quelli degli uomini? Davvero tutte
le nazioni riconoscono il diritto di voto alle donne?
RECENSIONE: Maria Grazia Colombari non ci racconta una storia diversa dalle altre;
ci racconta una storia che va a rendere più completa il quadro generale della
Grande Storia. Questo libro ci presenta la "Storia di donne" scritta
dalle donne. La donna per molti era considerata solo "l'angelo del
focolare"; colei che un tempo (e purtroppo alcuni lo pensano ancora oggi)
veniva etichettata "pari ai bambini e agli invalidi"; donne costrette
a vivere accanto ad uomini che combattevano per i cambiamenti ma che nei loro
confronti erano "rivoluzionari in piazza e fascisti in casa”. Le prime
rivendicazioni dei diritti delle donne, ci racconta l'autrice, risalgono al
periodo della Rivoluzione francese, per poi continuare con la Rivoluzione
industriale e quella sovietica fino ai giorni nostri.
Molte le donne che si sono battute per non essere solo la "costola di Adamo", ma purtroppo solo poche sono quelle ricordate. Con una scrittura semplice, chiara ed approfondita, la Colombari ci racconta i fatti salienti delle tre Rivoluzioni che hanno segnato una svolta per il "sesso debole".
Mi voglio unire ai ringraziamenti dell'autrice, rivolti alle donne di ieri e di oggi che hanno combattuto per regalarci un mondo più giusto. Sesso debole? Forse la debolezza è la nostra forza.
Molte le donne che si sono battute per non essere solo la "costola di Adamo", ma purtroppo solo poche sono quelle ricordate. Con una scrittura semplice, chiara ed approfondita, la Colombari ci racconta i fatti salienti delle tre Rivoluzioni che hanno segnato una svolta per il "sesso debole".
Mi voglio unire ai ringraziamenti dell'autrice, rivolti alle donne di ieri e di oggi che hanno combattuto per regalarci un mondo più giusto. Sesso debole? Forse la debolezza è la nostra forza.
TITOLO: IL SESSO INUTILE.
VIAGGIO INTORNO ALLA DONNA
AUTORE:
Oriana Fallaci
CASA
EDITRICE: Bur
N.
PAGINE: 205
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di leggere
un libro sulla condizione della donna nei paesi orientali/asiatici negli anni
’60 ed è anche curiosa di leggere le parole di una giovane Fallaci, non ancora
così arrabbiata con il mondo, ma sempre indignata”.
TRAMA:"Le donne non sono una fauna
speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente
sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino
meteorologico." Così Oriana Fallaci nella premessa a "Il sesso mutile",
il primo libro che pubblica con Rizzoli, nel 1961. L'anno precedente, inviata
de "L'Europeo", è in Oriente insieme al fotografo Duilio Pallottelli
per un'inchiesta sulla condizione delle donne. È partita alla ricerca di tracce
di felicità e nel libro racconta la sua esperienza: a Karachi in Pakistan
assiste al matrimonio di una sposa bambina e si ribella all'idea delle donne
velate; a New Delhi incontra Rajkumari Amrit Kaur, figura di grande potere in
India, e le sembra che assomigli a sua nonna; in Malesia conosce le matriarche
che vivono nella giungla; a Singapore c'è la scrittrice Han Suyin, che sente
subito amica; a Hong Kong le cinesi non hanno più i piedi fasciati ma le
intoccabili abitano ancora sulle barche, senza mai scendere a terra; a Tokio è
smarrita di fronte all'impenetrabilità delle giapponesi e a Kyoto affronta il
mistero delle geishe; alle Hawaii cerca invano i segni di un'esistenza
originaria intatta. Il viaggio si conclude a New York, dove il progresso ha
reso più facile la vita delle donne a confrontarsi con "un mondo di uomini
deboli, incatenati a una schiavitù che essi stessi alimentano e di cui non
sanno liberarsi".
RECENSIONE:Il direttore de
"L'Europeo" chiede ad una giovane Fallaci di fare un'inchiesta sulla
condizione della donna. All'inizio la Fallaci sta per rifiutare, perché per lei
scrivere sulle donne, come se fossero una fauna speciale, era una cosa
ridicola. Ma poi l'incontro con una donna che ha tutto dalla vita ma è comunque
infelice, invoglia la fiorentina a partire, soprattutto alla ricerca della
felicità della donna. "Il sesso inutile" è un viaggio per scoprire se
le donne possono appunto essere felici. Un itinerario, il suo, affiancata dal
fotografo Duilio Pallottelli, che tocca principalmente mete orientali.
Pakistan, India, Indonesia, Cina (Hong Kong), Giappone e Hawaii sono le sue
tappe.
Dalla sposa bambina alle matriarche, la Fallaci si ritrova a dover vedere con i propri occhi, come la condizione della donna possa cambiare da paese a paese.
Una Oriana molto giovane, il reportage è del 1960; una donna non ancora arrabbiata ma sempre molto provocatoria e a tratti ironica. "Il sesso inutile" è un libro che mi ha colpito ed ho apprezzato anche se avrei preferito dei particolari in più. La Fallaci mi ha fatto leggere di realtà che probabilmente mai vedrò, lasciandone però solo pochi dettagli. Un approfondimento maggiore lo avrei proprio preferito. Consiglio di leggere la prefazione di Giovanna Botteri dopo la lettura del libro.
Dalla sposa bambina alle matriarche, la Fallaci si ritrova a dover vedere con i propri occhi, come la condizione della donna possa cambiare da paese a paese.
Una Oriana molto giovane, il reportage è del 1960; una donna non ancora arrabbiata ma sempre molto provocatoria e a tratti ironica. "Il sesso inutile" è un libro che mi ha colpito ed ho apprezzato anche se avrei preferito dei particolari in più. La Fallaci mi ha fatto leggere di realtà che probabilmente mai vedrò, lasciandone però solo pochi dettagli. Un approfondimento maggiore lo avrei proprio preferito. Consiglio di leggere la prefazione di Giovanna Botteri dopo la lettura del libro.
TITOLO: LE
IRREGOLARI. BUENOS AIRES HORROR TOUR
AUTORE: Massimo
Carlotto
CASA
EDITRICE: EO
N.
PAGINE: 224
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro molto forte e
reale, che ci racconta di come le donne si sono e si rimboccano le maniche
durante i momenti più bui. E’ consigliato anche a chi volesse conoscere meglio
la storia dei desaparecidos argentini”.
TRAMA:Un
romanzo basato su fatti e personaggi assolutamente veri che racconta in modo
completo la storia della guerra sporca della dittatura argentina: la
metodologia della "desaparicion", i campi di concentramento
clandestini, i bambini trattati come bottino di guerra, la persecuzione degli
ebrei argentini, un incubo nell'incubo, la verità sul ruolo della chiesa
cattolica, le connessioni e le coperture internazionali. E racconta anche la
battaglia delle nonne e delle madri di Plaza de Mayo: una storia al femminile,
fatta di amore, dolore e coraggio.
RECENSIONE:Massimo
Carlotto ci racconta qualcosa di cui si è sentito parlare molto poco; una
parola che, spesso nel gergo comune, ci troviamo ad utilizzare senza pensarci,
ma che dietro si porta un mondo. Quante volte sorridendo, dopo tanto che non
vediamo un amico, gli abbiamo detto: ma eri desaparecidos. Carlotto ci racconta
fatti e personaggi reali. Ci racconta un'epoca che molti vorrebbero dimenticare
ma che altri invece vogliono portare fino in fondo...ci racconta di una
generazione che la desapariciòn ha cancellato. Come avrete ben capito, questo
romanzo è ambientato in Argentina. Il titolo completo è "Le Irregolari.
Buenos Aires Horror Tour". Ma chi sono le Irregolari? "La società
argentina fingeva di non accorgersi di noi perché non ci comportavamo come tutte
le altre donne. Eravamo considerate, come dire, irregolari, perché avevamo
deciso di non accettare la morte dei figli e il rapimento dei nipotini". Le
Madri e le Nonne, sono due associazioni che tuttora si battono per la verità;
sono le donne di Plaza de Mayo, donne che per la propria famiglia non si sono
fatte fermare davanti a niente. Donne che hanno visto sparire nel nulla figli e
nipoti e che tuttora cercano. "Trentamila solo i desaparecidos, ma è una
cifra puramente simbolica perché non tutte le famiglie hanno fatto denuncìa di
scomparsa: qui la gente ha ancora paura". Carlotto con il suo Buenos Aires
Horror Tour ci fa rivivere le tappe principali della "guerra sporca",
la metodologia della desapariciòn, quello che dovevano subire sia quelli che venivano
considerati pericolosi per lo stato sia le loro famiglie. Non stiamo parlando
di chissà quanti anni fa, questi erano gli anni 70-80 del Novecento. "Scendendo
mi fermai sul secondo gradino:"Quanto è lungo questo tour?". Il
conducente alzò le spalle "Non ti basterebbero tutte le notti della tua
vita. Buenos Aires non finisce mai". Un romanzo molto interessante che
però dal punto di vista stilistico non mi ha completamente convinto. Una
storia di sottofondo che poteva essere un pochino più chiara, probabilmente le
emozioni in gioco e il sentirsi coinvolto in prima persona hanno influenzato le
scelte dell'autore. Anche sull'horror tour ho qualche pensiero. Probabilmente
l'obiettivo dell'autore era quello di sconvolgere e impressionare il lettore
(cosa che tra l'altro gli è riuscita molto bene), ma il suo stile così diretto
e quelle informazioni gettate li, una dietro l'altro, come pugni in pieno volto
(letteralmente parlando), potevano essere gestite, a mio modesto avviso, un pò
meglio. Se però come ho detto il suo obiettivo era unicamente quello allora ci
è riuscito. Il grande merito di Carlotto è quello comunque di aver affrontato
un argomento davvero poco trattato e di averci messo il cuore.
TITOLO: DONNE
D’ORIENTE
AUTORE: Gilbert
Sinoué
CASA
EDITRICE:Neri Pozza
N.
PAGINE: 247
VALUTAZIONE: 1
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro davvero da evitare.
Sono rimasta molto delusa dal linguaggio e dal modo di trattare le donne dell’autore.
TRAMA:Si
racconta che Aimée Dubuc de Rivery fosse più bella di una dea. Nata nell'isola
di Martinica, nel 1776, da una famiglia di diplomatici parigini, la ragazza
mostrò sin dalla più tenera età un'intelligenza fuori dal comune, e venne
mandata a studiare in Francia. Alla morte dei suoi genitori, però, quando Aimée
s'imbarcò per tornare a casa, la sua nave venne assalita dai corsari e lei, a
soli quattordici anni, divenne dapprima schiava di un mercante slavo, poi
prediletta dal dey d'Algeria, e infine sposa del sultano di Costantinopoli. Le
donne d'Oriente che Gilbert Sinoué colleziona in questo libro, tuttavia, non
sono tutte belle e di buona famiglia come Aimée, ma, che siano nate ricche o
povere, in Egitto o in Marocco, in Siria o a Costantinopoli, sono tutte
accomunate dall'essere riuscite a farsi strada da sole, e dall'aver lasciato
un'impronta indelebile nella Storia.
RECENSIONE:Non
è mia consuetudine iniziare una recensione così, ma per questo testo voglio
fare un'eccezione. Secondo la casa editrice Neri Pozza: "Gilbert
Sinoue ci regala il ritratto di alcune donne straordinarie che, anche a
distanza di secoli, appaiono ancora come le più stupefacenti e attuali delle
eroine". Chi un pò conosce le mie recensioni, sa come adoro i libri che
parlano di donne; quindi tutta felice inizio a leggere le "dodici
monografie essenziali" di queste eroine. Gilbert Sinoue è nato in Egitto e
vive a Parigi. Mi sono trovata a leggere altri libri che parlano di donne,
scritti da uomini e li ho trovati piacevoli. Non è il caso di questo. Sinoue
non conosce le donne, lo si può facilmente capire dal suo linguaggio. Non ha
sensibilità, né accortezza e soprattutto è completamente privo di buongusto. Le
"sue" eroine non vengono trattate da lui come tali. In molte
monografie hanno addirittura un ruolo marginale, senza considerare i
riferimenti storici a cui si è attenuto, come ad esempio: Cleopatra: "A
morte la puttana del Nilo";Teodora (moglie di Giustiniano):
"Quest'essere insozzato dalle più grandi laidezze"; Kahina: "A
questa maledetta regina occorre una sepoltura immonda". Sono andata sul
leggero, molti altri commenti sono ancora più offensivi. Sinoue non ci ha
proprio capito nulla. Mi sorprende che una casa editrici come la Neri Pozza
abbia accettato di pubblicarlo. Mi dispiace ma ci vuole più rispetto, più
approfondimenti e meno maschilismo. Potrei consigliare all'autore di cambiare
genere, ma ho visto anche altre recensioni su di lui e forse è altro quello che
dovrebbe cambiare...Sono arrivata fino alla fine solo per poterlo recensire e
sconsigliare. E' la prima volta che mi trova a dare 1 ad un libro.
TITOLO: LE
DONNE CHE PENSANO SONO PERICOLOSE
AUTORE: Stefan
Bollmann
CASA
EDITRICE:Piemme
N.
PAGINE: 192
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un uomo che sa parlare di
donne e che rende giustizia ad ognuna di loro. Molto bella la parte dedicata
alla Fallaci”.
TRAMA:Come
Lella Costa fa notare, nella considerazione comune gli uomini
"pensano", sottinteso ai massimi sistemi, le donne tutt'al più hanno
"i pensieri", sinonimo di inezie. Questo succede a lasciare il
linguaggio in mani maschili. Che poi il magro bottino del pensiero al maschile
sia sotto gli occhi di tutti, poco importa. Si sa che il marketing fa miracoli.
Le figure femminili raccolte in questo libro dicono tutta un'altra storia. Le
donne hanno sempre pensato molto, spesso accontentandosi di un sorrisino di
maligna soddisfazione nello scoprire per l'ennesima volta di aver ragione. Ma
più spesso, e soprattutto a partire dal Novecento, hanno trasformato il
pensiero in azione. Con grande panico degli uomini, che vedono le donne indipendenti
e forti come la peste, forse per timore di venire smascherati. Da Simone de
Beauvoir a Hannah Arendt, da Marie Curie a Indirà Gandhi e Aung San Suu Kyi,
queste donne hanno messo in gioco se stesse, rinunciato alla
"sicurezza" di una vita spesso scelta dagli altri per perseguire i
loro interessi: i diritti umani e femminili, la politica, la natura, la
scienza. Tutte hanno lottato fino all'ultimo, fiere come leonesse. È merito
loro se il mondo è, e sarà, migliore.
RECENSIONE:Con
una bella prefazione di Lella Costa inizia questo saggio sulle donne. Il
tedesco Stefan Bollmann ci presenta una serie di donne che con i loro pensieri,
la loro grinta e le loro forze, hanno modificato o migliorato il mondo.
L’autore ha deciso di creare cinque categorie per ben 26 donne. Troviamo le
donne della scienza, le combattenti per i diritti delle donne, le precorritrici
di una nuova epoca, le ribelli e quelle che hanno conquistato il potere.
Bollmann rende giustizia ad ognuna di loro e lo fa in maniera molto chiara, approfondita
e precisa. Non è il primo saggio che leggo di questo genere, ho apprezzato in
questo caso l’approccio scelto e le parole usate. Vi lascio con questa frase:
“Gli uomini hanno sempre
avuto paura delle donne che pensano. Le donne che pensano non hanno paura di
niente”.
TITOLO: 101
DONNE CHE HANNO FATTO GRANDE L’ITALIA
AUTORE: Scaraffie
e Galeotti
CASA
EDITRICE: Newton Compton
N.
PAGINE: 213
VALUTAZIONE: 2
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere delle biografie di donne,
non particolarmente curate ma che possono dare spunti per altre letture”.
TRAMA:Dal
Medioevo al processo di unificazione nazionale, dall'età giolittiana al
fascismo, dalla guerra agli anni Cinquanta, dal Sessantotto al crollo della
Prima Repubblica, fino ad arrivare alla strettissima attualità, una selezione
delle 101 donne più importanti del nostro Paese: Chiara d'Assisi, Anita
Garibaldi, Rita Levi Montalcini, Sibilla Aleramo, Ada Boni, Maria Montessori,
Gae Aulenti, Sara Simeoni, solo per citarne alcune. Donne che si sono impegnate
in vari campi: nella politica, nello sport, nel costume, nella letteratura,
nella magistratura, nel cinema, nella televisione, nell'architettura,
nell'imprenditoria, nel giornalismo. Personalità illustri che con la loro
intelligenza, sapienza, fascino e bellezza hanno contribuito a dare prestigio
all'immagine dell'Italia nel mondo.
RECENSIONE:101
è il numero che la Newton Compton ha utilizzato (e probabilmente utilizza
ancora) per una collana di libri. Una collana molto variegata che affianca a
questo numero, storie, personaggi, cose da fare, gol, misteri ecc.. Le autrici
Scaraffia e Galeotti, hanno cercato di inserire, in questo volume, le 101
biografie di donne che hanno dato il loro contributo per rendere grande l’Italia.
La scelta è delle più variegate, troviamo donne che si sono occupate di sport,
cinema, politica, giornalismo, architettura, musica, lavoro femminile e così
via. Tutto questo può sembrare molto bello solo se non consideriamo alcuni
punti. Il primo di tutti è la lunghezza, personalmente trovo davvero
impossibile rendere il dovuto onore e importanza a 101 donne in solo 205 pagine
(ovvero ad ognuna è toccata al massimo una pagina e mezzo). Inoltre, a mio
avviso, la scelta infelice di scegliere l’ordine alfabetico invece di quello cronologico.
Sarebbe stato molto piacevole vedere quelle donne che hanno vissuto i soliti
anni vicine invece di trovarsi “Raffaella Carrà” e subito dopo “Caterina da
Siena”. Comunque all’interno ho trovato molti spunti di lettura, specialmente
delle partigiane che mi sono già appuntata e che leggerò prossimamente.
Vi lascio con la frase di
Anna Magnani:
“Al suo truccatore che
voleva coprirle le rughe, Anna Magnani replicò: “Lasciamele tutte. Ci ho messo
una vita a farmele””.
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