TITOLO:
Parigi è sempre una buona idea
AUTORE: Nicolas
Barreau
CASA
EDITRICE: Feltrinelli
N.
PAGINE: 264
VALUTAZIONE: 3/4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro romantico e leggero, in una cornice fantastica come
Parigi, sapendo sempre che alla fine, c’è il lieto fine”.
TRAMA:Parigi è sempre una buona idea, si sa. Innamorati o no, vale
sempre la pena di fare una passeggiata per le vie della Ville Lumière. Lì, in
rue du Dragon, ci si può imbattere in un piccolo negozio con una vecchia
insegna di legno, un campanello d'argento démodé sulla porta e, dentro, mensole
straripanti di carta da lettere e cartoline illustrate: la papeterie di Rosalie
Laurent. Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d'auguri
personalizzati che realizza a mano. Ed è un'accanita sostenitrice dei rituali:
il café crème la mattina, una fetta di torte au citron nelle giornate storte,
un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura della papeterie. I rituali
aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che ogni anno, per
il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della
Tour Eiffel fino al secondo piano e lancia in aria un biglietto su cui ha scritto
un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in
cui un anziano signore entra nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore
per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro.
Rosalie accetta e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene
premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d'onore in vetrina. Quando, poco
tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in
negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima
ancora che si possa innamorare, ha un'amara sorpresa.
RECENSIONE: Nicolas
Barreau ha il dono di riuscire, tutte le volte che si legge un suo romanzo, a
trasmetterti la voglia di tornare o di andare a Parigi. Già la copertina e il
titolo sono evocativi. Quest’autore è bilingue (madre tedesca e padre
francese); è pubblicato in tedesco e parla sempre di Parigi nei suoi romanzi,
con un colpo solo riesce ad accontentare tutta la famiglia.
"Parigi è sempre una buona idea" è il suo ultimo romanzo, ambientato appunto a Parigi. Tutta la storia ruota intorno ad un libro per bambini intitolato "La tigre azzurra". I protagonisti sono tre: Rosalie, l'illustratrice, proprietaria di una cartoleria, è davvero intraprendente, testarda e sognatrice; Max Marchais, è il famoso l'autore del libro e Robert Sherman di New York, insegnante di letteratura, è convinto che il libro non sia di Marchais. Barreau continua a cambiare i suoi personaggi e la trama, ma il suo stile è riconoscibile, tanto che, dopo averne letti altri di lui, direi anche prevedibile. Ho riscontrato che l'autore è molto descrittivo, soprattutto nella parte iniziale e centrale del romanzo, ma quando si arriva sul finale, tende sempre a tirare via..come se non avesse più tempo o spazio per scrivere. Caro Barreau, siamo al sesto romanzo pubblicato, cerca di impegnarti un po’ di più sul finale, perché il resto, a noi inguaribili romantiche piace proprio così.
"Parigi è sempre una buona idea" è il suo ultimo romanzo, ambientato appunto a Parigi. Tutta la storia ruota intorno ad un libro per bambini intitolato "La tigre azzurra". I protagonisti sono tre: Rosalie, l'illustratrice, proprietaria di una cartoleria, è davvero intraprendente, testarda e sognatrice; Max Marchais, è il famoso l'autore del libro e Robert Sherman di New York, insegnante di letteratura, è convinto che il libro non sia di Marchais. Barreau continua a cambiare i suoi personaggi e la trama, ma il suo stile è riconoscibile, tanto che, dopo averne letti altri di lui, direi anche prevedibile. Ho riscontrato che l'autore è molto descrittivo, soprattutto nella parte iniziale e centrale del romanzo, ma quando si arriva sul finale, tende sempre a tirare via..come se non avesse più tempo o spazio per scrivere. Caro Barreau, siamo al sesto romanzo pubblicato, cerca di impegnarti un po’ di più sul finale, perché il resto, a noi inguaribili romantiche piace proprio così.
AUTORE: Pedro
Chagas Freitas
CASA
EDITRICE: Garzanti
N.
PAGINE: 399
VALUTAZIONE: 2/3
“Consigliato a chi ha voglia di leggere un libro “a pezzi” che interamente non può
dare molto ma che preso singolarmente è molto interessante”.
TRAMA:
Il
locale è affollato e rumoroso. L'uomo è seduto vicino alla finestra e guarda il
cielo grigio, annoiato come ogni lunedì mattina. Improvvisamente si volta e lei
è lì, di fronte a lui. Gli occhi carichi di stupore e l'imbarazzo tradito dal
tremito delle dita che afferrano la borsa. Sono passati anni dall'ultima volta
che l'ha vista, il giorno in cui l'ha lasciata. Senza una spiegazione, senza un
perché, se n'è andato spezzandole il cuore. Da allora, lei si è rifatta una
vita, e anche lui. Eppure solo ora si rende conto di non avere smesso di amarla
neanche per un secondo. Per questo, quando lei cerca di fuggire da lui, troppo
sconvolta dalle emozioni che la scuotono, l'uomo decide di fermarla. E nel loro
abbraccio, in mezzo ai passanti, prometterle di tentare, agire, cadere,
sbagliare di nuovo. Amarla. Davvero e per sempre. Questa sembrerebbe la fine,
ma non è che l'inizio della loro storia. Perché ogni loro gesto, ogni lettera
che si scrivono, ogni persona che incontrano, ha un universo da raccontare. E l'amore
è il filo rosso che lega tutto. Quante volte ci siamo chiesti com'era l'amore
da cui siamo nati? Come si è sentito nostro padre la prima volta che ci ha
tenuto in braccio? L'emozione più grande è quella di ritrovare quello che si è
perso e amarlo di nuovo, come se fosse la prima volta.
RECENSIONE: Pedro Chagas Freitas è
portoghese, insegna scrittura creativa ed è originale. Le case editrici di
tutto il mondo si sono contese il suo romanzo, addirittura con aste agguerrite.
"Prometto di sbagliare" si presenta con una copertina ed una trama
che non rispecchiano molto il contenuto dell'opera. Freitas sa scrivere, su
questo non c'è dubbio, ma la sua scelta stilistica mi ha molto spiazzato. Mi è
capitato di leggere dei libri che pur non essendo dei capolavori, erano
comunque riusciti nell'insieme a lasciarmi qualcosa; questo romanzo è invece
completamente l'opposto. La singola pagina vince sulla totalità. Stargli dietro
non è semplice, ogni 2/3 pagine l'autore mette un punto e ricomincia. Pensate
in circa 400 pagine quanti piccoli "paragrafi" ci possono essere. E'
facilmente comprensibile quindi la geniale trovata pubblicitaria della
Garzanti, che consiste nel pubblicare piccoli estratti del romanzo e farli
circolare sui social...difficile dopo averli letti non essere tentati...
Io comunque, quando leggo un libro ho la necessità di viverlo e di immaginarmelo. In alcuni paragrafi ero convinta che chi li avessi scritti fosse un uomo, per poi nel bel mezzo della lettura, ritrovarmi qualche riferimento puramente femminile (es. mi sono innamorata) che mi disorientavano. Questo non aiuta il lettore..Sulla trama non mi pronuncio, posso solo dire che non si segue molto bene e che alcune volte mi sono "persa".Insomma, con questo romanzo sono sempre "rimasta con i piedi per terra";: sulla singola parte non ho niente da ridere, ma visto che non è né un racconto, né un'enciclopedia sull'amore... molto poco è quello che mi è rimasto. Sono sicura che ad altri può piacere, l'autore è bravo e spero di poter leggere qualcosa di lui diverso da questo genere.
Io comunque, quando leggo un libro ho la necessità di viverlo e di immaginarmelo. In alcuni paragrafi ero convinta che chi li avessi scritti fosse un uomo, per poi nel bel mezzo della lettura, ritrovarmi qualche riferimento puramente femminile (es. mi sono innamorata) che mi disorientavano. Questo non aiuta il lettore..Sulla trama non mi pronuncio, posso solo dire che non si segue molto bene e che alcune volte mi sono "persa".Insomma, con questo romanzo sono sempre "rimasta con i piedi per terra";: sulla singola parte non ho niente da ridere, ma visto che non è né un racconto, né un'enciclopedia sull'amore... molto poco è quello che mi è rimasto. Sono sicura che ad altri può piacere, l'autore è bravo e spero di poter leggere qualcosa di lui diverso da questo genere.
TITOLO: NON
C’E’ NIENTE CHE NON VA, ALMENO CREDO
AUTORE: Maddie
Dawson
CASA
EDITRICE: Giunti
N.
PAGINE: 384
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere non la solita letteratura
rosa. Lo definirei più un romanzo con sfumature rose, in cui si affrontano
tematiche importanti, cambiamenti decisi e situazioni non semplici. Molto
piacevole”.
TRAMA:È
sabato mattina e Rosie e Jonathan sono a letto quando il telefono inizia a
squillare senza tregua. Ancora non sanno che quella telefonata di per sé
insignificante manderà all’aria tutta la loro vita. Più che quarantenni, Rosie
e Jonathan sono gli unici fra i loro amici a non aver messo su famiglia e a
vivere da eterni fidanzati. Impossibile immaginare che a pochi giorni da quel
sabato Jonathan si inginocchierà davanti a Rosie chiedendole di sposarlo e
seguirlo in California. Ma il destino è sempre pronto a stuzzicarci e quando
Rosie sarà messa di fronte a un’altra scelta cruciale, dovrà per forza decidere
quale partita giocare.
RECENSIONE:Rosie
per una vita si è sempre adattata alla sua, senza fare grandi cambiamenti
sconvolgenti, quando, non a causa sua, piomba nel suo rapporto con Jonathan
qualcosa di imprevisto che manda in frantumi tutte le sue certezze. Rosie
incomincia ad accorgersi che tutto quello di cui prima non sentiva la mancanza,
ora si presenta in maniera “prepotente” nella sua vita. Si trova a dover
affrontare una fase della sua vita inedita, per fortuna accompagnata da dei
valorosi compagni, prima fra tutti la strepitosa nonna e un “amico” davvero
speciale. Riuscirà la confusa Rosie a mettere ordine nella sua vita? Consiglio
questo romanzo, è davvero piacevole e l’ho letteralmente divorato. Sono molti i
temi affrontati, fra cui i rapporti omosessuali, un papà contro tutti e
priorità che nel corso della vita cambiano.
TITOLO: IL
SENTIERO DEI PROFUMI
AUTORE: Cristina
Caboni
CASA
EDITRICE: Garzanti
N.
PAGINE: 392
VALUTAZIONE:
4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un bel libro, che vi farà
provare anche emozioni olfattive… un libro romantico che ha dentro di se molti insegnamenti”.
TRAMA:Elena
non si fida di nessuno. Ha perso ogni certezza e non crede più nell'amore. Solo
quando crea i suoi profumi riesce ad allontanare tutte le insicurezze. I
profumi sono il suo sentiero verso il cuore delle persone. Dal giorno in cui la
madre se n'è andata via, abbandonandola quando era solo una ragazzina in cerca
di affetto e carezze. Da allora ha potuto contare solo su sé stessa. Da allora
ha chiuso le porte delle sue emozioni. Adesso che ha ventisei anni il destino
continua a metterla alla prova, ma il suo dono speciale le indica la strada da
seguire. Una strada che la porta a Parigi, la capitale del profumo, dove le
fragranze si preparano ancora secondo un'arte antica. Le sue creazioni in poco
tempo conquistano tutti.
RECENSIONE:"Il
sentiero dei profumi" è un libro che si potrebbe definire sensoriale;
oltre alla vista serve anche l'olfatto per apprezzare, fino in fondo, le
delizie dei profumi descritti nel testo. Elena è una profumiera fiorentina, un
mestiere il suo che nella sua famiglia è tramandato di generazione in
generazione. Elena dopo la brutta fine di un rapporto decide, grazie all'aiuto
dell'amica Monique, di trasferirsi a Parigi. A Parigi, la protagonista cerca un
nuovo "sentiero" per ricominciare e ritrovarsi. Il suo difficile
passato non l'abbandona mai e aleggia sempre sulla sua vita. La scrittrice
Cristina Caboni è un'apicoltrice, grazie al suo lavoro è sempre circondata da
piante e fiori e ovviamente dal loro profumo e in questo romanzo si sente
proprio la sua passione per i profumi e la sua capacità di trasmetterla agli
altri (mi sono ritrovata a cercare alcuni dei profumi descritti). Il libro l'ho
letteralmente divorato, è piacevole e scorre bene. Ogni capitolo inizia con la
descrizione di un profumo e delle sue caratteristiche. L'unico appunto potrebbe
essere quello che, la scrittrice si è dilungata molto su alcuni particolari a
volte superflui per poi "tirare via" sul finale. Ho letto anche
"Il linguaggio segreto dei fiori", ma questo l'ho apprezzato molto di
più. Vi lascio con questa frase:
"Non si preoccupi, ma
chère, la vita propone, Dio dispone, noi però abbiamo l'ultima parola su
tutto".
TITOLO: UN
GIORNO PERFETTO PER INNAMORARSI
AUTORE: Anna
Premoli
CASA
EDITRICE: Newton Compton
N.
PAGINE: 317
VALUTAZIONE: 2/3
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un libro divertente anche
se rispetto agli altri, la Premoli è scesa tantissimo e la sua protagonista non
mi è rimasta simpatica”.
TRAMA:Kayla
Davis è una donna “metropolitana”. Di New York ama tutto: il traffico, il caos,
le folle. Kayla aspira a diventare un’affermata giornalista. Anche se al
momento si accontenta di scrivere recensioni sui posti più alla moda della
città. L’occasione di fare il salto arriva quando il suo capo decide di
mandarla in una sperduta cittadina dell’Arkansas, per preparare un pezzo di
rilievo nazionale su un argomento del tutto particolare. Kayla coglie al volo
la proposta e prova a inserirsi nella vita di Heber Springs. L’impatto non è
dei migliori: le sue scarpe tacco dodici mal tollerano le polverose zone
dell’America del Sud, il suo temperamento frenetico mal si adegua alla calma di
un posto dove tutti si conoscono. Ma soprattutto, Kayla non pensava di dover
fare i conti con la comparsa di Greyson Moir. Ce la farà Kayla a dimostrare
quanto vale?
RECENSIONE:Cara Signora Premoli, devo
dire che sinceramente mi sento un pò oltraggiata dal suo pensiero sul mondo
femminile. Partiamo dal presupposto che ho letto altri suoi romanzi che, anche
se non sempre tutti originali, li ho comunque trovati piacevoli e divertenti. Ma
durante la lettura di questo romanzo, molte volte ho riso, ma molte altre ho
storto il naso. La protagonista è Kayla, praticamente mia coetanea, forse
questo è anche uno dei motivi del mio risentimento. Torniamo a noi, Kayla,
giornalista incaricata di raccontare la vita notturna della Grande Mela, viene
"spedita", per un'indagine riservata, in un paesino dell'Arkansas, a
Herber Springs, dove la ragazza tra l'altro ha la sorella della nonna ad
aspettarla. Qui in questo paesino, incontra Greyson, "il figo di
turno". Fin qui tutto nella norma, ma ecco che da questo punto, la Premoli
ci presenta le caratteristiche "salienti" della sua protagonista:
necessità di avere un tacco 12 ai piedi; scarse capacità di orientamento;
incapacità "culinarie" (non sa neanche come si apre un uovo); punta a
storie di sesso e non a rapporti seri; è convinta che per far cedere un uomo
serva un vestito aderente e scollato invece che il cervello ed infine la sua
convinzione, che senza zumba non si possa sopravvivere. Come giustifica queste
splendide caratteristiche? Accennando, ma proprio accennando, che la povera
Kayla è così a causa di un abbandono. Mi dispiace ma noi donne siamo molto di
più. Comunque c'è anche un lato positivo. La scrittrice mette a confronto la
vita cittadina con quella delle piccole realtà, facendoci capire quello che ci
perdiamo. Il punteggio è legato al fatto che, a parte il contenuto
(considerando solo questo sarebbe stato più basso), la Premoli sa scrivere
molto bene, si legge piacevolmente ed apprezzo la sua ironia (anche se forse in
questo romanzo ha esagerato un pò con le frasi fatte). Consiglio all'autrice di
puntare di più sul contenuto, perché se un libro è nella categoria
"letteratura rosa" non vuol dire che il suo pubblico sia meno
esigente. I precedenti sono più convincenti.
TITOLO: LA
LETTRICE CHE PARTÌ INSEGUENDO UN LIETO FINE
AUTORE: Katarina
Bivald
CASA
EDITRICE:Sperling & Kupfer
N.
PAGINE: 399
VALUTAZIONE: 4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un bel libro, in cui noi
lettrici ci possiamo immedesimare perché la protagonista ama leggere;
piacevole, leggero ma non frivolo”.
TRAMA:Se
la vita fosse un romanzo, quella di Sara non sarebbe certo una storia
d'avventura. In ventotto anni nessun incontro del destino le ha scompigliato
l'esistenza. Timida e insicura si sente a suo agio soltanto in compagnia di un
buon libroi. Fino al giorno in cui riceve una lettera da una piccola città dal
nome bizzarro: Broken Wheel. A scriverla è una certa Amy, sessantacinque
americana le invia un romanzo richiesto da Sara su un sito web. E' così inizia
tra loro una corrispondenza affettuosa e sincera, che apre a Sara una finestra
sulla vita: Amy le dimostra che è possibile amare la lettura senza per questo
isolarsi dal mondo. E dopo un fitto scambio di lettere e libri durato 2 anni,
Sara stessa trova finalmente il coraggio di attraversare l'oceano per incontrare
l'amica lettrice.
RECENSIONE:Questa recensione la posso
iniziare con un grazie alla Bivald. Era da un pò che volevo leggere un libro in
cui la protagonista condividesse "come me" l'amore per i libri. Sara,
ragazza svedese, dopo una corrispondenza epistolare di due anni con Amy
(signora anziana dell'Iowa), decide di andarla a trovare nel suo paesino,
Broken Wheel. Questa avventura elettrizza molto Sara, non avvezza a questo genere
di cose. Ma il destino sembra non sorriderle, perché appena sbarcata
scopre che la dolce signora, con cui ha condiviso la passione per la lettura,e
che non ha mai conosciuto è appena giunta al suo "finale". Sola e
spaesata, la gentile svedese si ritrova a dover vivere in un piccolo
"mondo" che non ha mai visto ma che grazie alle lettere di Amy sembra
aver già vissuto. Un paesino molto chiuso, non abituato ad avere stranieri in
giro. La lettura è ideale per un pubblico femminile (non è pura letteratura
rosa, ma lo vedo molto più adatto alle donne). Sara rispecchia molte di noi,
una ragazza che si emoziona davanti ad un libro, che è capace di stare ore a
leggere isolandosi completamente dal mondo esterno; capace anche di trovare il
libro adatto ad ogni persona. Per la Bivald è un esordio con i fiocchi; mi ha
fatto sorridere il fatto che da brava svedese ha utilizzato per i personaggi
americani nomi semplicissimi che "noi" stranieri consideriamo comuni
li. Infatti possiamo trovare nomi come Tom, Caroline, John, Carl ecc.. Con la
sua semplicità e con il sorriso ci fa affrontare anche tematiche importanti
come l'omosessualità, il razzismo, l'immigrazione clandestina, la solitudine e
la voglia di vivere la vita perché è una sola e se poi ha il lieto fine...meglio
ancora. Un libro che vi coinvolgerà dalle prime pagine, scorrevole e piacevole.
Lo stile è buono e il racconto intervallato da alcune lettere rende il romanzo
ancora più coinvolgente.
TITOLO: VORREI
CHE L’AMORE AVESSE I TUOI OCCHI
AUTORE: Diego
Galdino
CASA
EDITRICE: Sperling & Kupfer
N.
PAGINE: 248
VALUTAZIONE: 3
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere una storia d’amore ambientata
in Toscana, ricca di descrizioni suggestive e di molte cose non dette”.
TRAMA:Abbarbicata
com'è all'antica cinta muraria della Rocca, la casa dei Ferretti è l'invidia di
tutti gli abitanti di Cetona, uno splendido borgo immerso nella tranquilla
campagna senese. Dalle sue finestre si può ammirare l'intero paese disteso ai
suoi piedi, con le case bianchissime e i tetti marroni, la vallata e
l'imponente sagoma del Monte Cetona, che sembra così vicina da poter sfiorare
la sua vetta con un dito. Sofia e la sua famiglia vivono lì da sempre. Ma, a un
passo dall'estate, la bucolica quiete di quelle mura è bruscamente interrotta
dall'arrivo di un ospite speciale. Un famoso pittore australiano, Tyron Lane,
che ha scelto quelle incantevoli colline come soggetto per i propri quadri. La
sua fama di uomo affascinante ma molto schivo, solitario e inquieto lo precede
e in paese non si parla d'altro. C'è chi non sopporta i suoi modi asciutti e
sbrigativi, chi ne difende il diritto alla privacy, chi è convinto che in fondo
tutta quella ritrosia sia di facciata. E poi c'è Sofia che, dopo un primo e fugace
momento di ammirazione, ha deciso di non lasciargliene passare nemmeno una.
Perché per lei, così solare, istintiva e piena di vita, quell'artista non è
riservato ma solo un gran insolente. A casa Ferretti sono tempi duri, e le
schermaglie all'ordine del giorno. Tyron e Sofia sembrano appartenere a due
mondi diversi. Eppure il loro incontro regalerà a entrambi quello che da tempo
stavano cercando: la possibilità di guardare, ancora una volta, l'amore negli
occhi.
RECENSIONE:Quarto
romanzo di Diego Galdino (classe 1971) e come gli altri dedicato all’amore.
Forse abbiamo trovato il nostro Barreau nazionale anche se rispetto all’autore
tedesco Galdino è un pochino più acerbo. “Vorrei che l’amore avesse i tuoi
occhi” è ambientato nello stupendo paesino toscano di Cetona e nel testo
possiamo trovare frasi in puro dialetto. I protagonisti sono Sofia, bellissima
insegnante locale, e Tyron Lane, famoso pittore australiano. I due si
incontrano nel momento in cui al famosissimo pittore vengono commissionate
delle tele proprio con soggetto Cetona e dintorni e il destino ha voluto che
proprio la famiglia di Sofia ospitasse il solitario e scorbutico pittore. Con
un inizio scoppiettante comincia questa storia. Galdino vive a Roma e come
professione (oltre a fare lo scrittore) è proprietario di un bar che tuttora
gestisce. Il suo romanzo d’esordio che ancora devo leggere è proprio ambientato
in un bar. Partiamo dal presupposto che la letteratura rosa in mano agli uomini
mi rende un po’ scettica anche se ultimamente molti si stanno destreggiando in
questo genere. La cosa piacevole è sicuramente la capacità dell’autore di “trasportarci”
in questo paesino, con i suoi panorami e le sue tradizioni; la pecca invece è
lo stile. La storia è divisa in capitoli, che ne facilitano la lettura, ma il
contenuto e gli avvenimenti in alcuni punti sono tirati un po’ via. Avrei
preferito meno cose ma fatte un po’ meglio. Comunque il libro resta una
piacevole lettura, molto leggera e carina.
TITOLO: LE
HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD
AUTORE: Daniel
Glattauer
CASA
EDITRICE: Feltrinelli
N.
PAGINE: 192
VALUTAZIONE: 4/5
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere e scoprire che potere
possono avere le parole e come la tecnologica possa fare il resto…bellissimo!”.
TRAMA:Un’e-mail
all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla.
Come in una favola moderna, dopo aver superato l’impaccio iniziale, tra Emmi
Rothner e Leo Leike si instaura un’amicizia giocosa, segnata dalla complicità e
da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un
sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d’amore
epistolare dell’era Internet, descrive la nascita di un legame intenso, di una
relazione che coppia non è, ma lo diventata virtualmente. Un rapporto di questo
tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?
RECENSIONE:Che
potere hanno le parole? Quanta può essere la curiosità di vedere chi c'è dietro
a quelle frasi? "Le ho mai raccontato del vento del nord" è un
romanzo costituito da una raccolta "epistolare" in chiave moderna
ovvero...uno scambio di e-mail. I protagonisti sono due, Emmi e Leo. Per caso,
per fortuna o per errore, Emmi invia una e-mail all'indirizzo sbagliato e una
cosa tira l'altra, e si ritrova a scambiare e-mail con Leo. Due perfetti
sconosciuti possono farsi travolgere dalle parole? Tutto quello che è
iniziato come un gioco diventa molto di più. Emozioni contrastanti si riversano
sui due protagonisti. Gioia (quando si vede l'icona di arrivo del messaggio);
tensione (quando l'attesa diventa logorante); curiosità (di sapere cosa ne
pensa l'altro); malinconia ( quando non possiamo stare vicino al computer) ma
soprattutto paura (che quelle parole possano corrispondere ad una persona
diversa da quella che ormai ci siamo creati nella nostra mente). E' anche molto
affascinante analizzare le varie dinamiche che possono nascere e come un
messaggio possa essere frainteso o interpretato male in base all'umore con cui
l'accogliamo. Questo romanzo è del 2006, ma mai come oggi è attuale, in un
mondo in cui prima ci si conosce "on-line" e poi di persona. In cui
spesso le aspettative vengono stravolte dalla conoscenza. Il libro scorre
velocemente e nella sua semplicità ci può far riflettere. E poi il titolo
"Le ho raccontato del vento del nord" è così evocativo che se
qualcuno me lo chiedesse risponderei "no, ma non vedo l'ora"! Cogli
l'occasione, perché potrebbe non essercene una seconda.
TITOLO: BUONANOTTE
AMORE MIO
AUTORE: Daniela
Volonté
CASA
EDITRICE: Newton Compton
N.
PAGINE: 280
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere una letteratura rosa
davvero ben fatta. Divertente, non scontata e molto ironica”.
TRAMA:Valentina
Harrison lavora a Milano, in un’agenzia pubblicitaria internazionale. È
intelligente ma poco appariscente. James Spencer, affascinante e snob, vive
negli Stati Uniti. Quando un problema mette in crisi l’agenzia e lui viene
convocato a Milano per risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono. Il
loro primo incontro è un totale insuccesso: James è un uomo che cura l’aspetto
fisico e la sciatteria di Valentina lo innervosisce, in più è burbero. Lei,
invece, è gentile, dolce. Eppure, sin da subito cade vittima del suo fascino.
L’obiettivo di James è salvare l’agenzia dai guai in cui versa e, consapevole
dell’affidabilità di Valentina, decide di coinvolgerla per raggiungere
l’importante meta professionale. Ma questa collaborazione forzata farà assumere
al loro rapporto sfumature inaspettate.
RECENSIONE:Era
da un po’ di tempo che mi ritrovavo questo libro davanti, ma la copertina
davvero infantile e il titolo mi avevano un po’ indispettito. Grazie ad altre
recensioni entusiaste su queste romanzo, mi sono decisa a leggerlo e ne sono
rimasta davvero soddisfatta. “Buonanotte amore mio” come tutta la letteratura
rosa ha due protagonisti. Siamo in Italia, nel mondo delle multinazionali e l’assistente
Valentina si ritrova a dover lavorare con il nuovo capo arrivato direttamente
da New York, James. La goffa, sciatta ma professionale Valentina avrà a che
fare con un bello, vanitoso, affascinante e straricco capo. Dopo un inizio con
le scintille, fra i due nasce una complicità imprevista. Ma se pensate che
Valentina lo conquisterà con i suoi “artigli”..vi sbagliate..per arrivare al
cuore di James dovrà solo essere se stessa.. La Volonté è stata molto brava a
creare due protagonisti così ed a dar voce ad entrambi. Il suo romanzo è
davvero leggero, carino ed anche originale. Una cosa, oltre alla copertina, non
ho apprezzato, ovvero la scelta di inserire troppi eventi, alcuni scritti anche
in maniera superficiale, che l’autrice poteva anche evitare o sviluppare
meglio. Non vi voglio anticipare altro, vi dico solo che non sarà facile
staccarsi dalla lettura del romanzo. Un’altra autrice nostrana che si dedica al
genere rosa, stanno diventando sempre più brave.
TITOLO:TUTTA
COLPA DI NEW YORK – UNA NOTTE D’AMORE A NEW YORK – MI SPOSO A NEW YORK
AUTORE: Cassandra
Rocca
CASA
EDITRICE: Newton Compton
N.
PAGINE: 288 – 288 - 317
VALUTAZIONE: 3/4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere una serie molto carina, ambientata
nella Grande Mela, in cui personaggi con caratteri diversi animeranno queste
pagine. Ideale per inguaribili romantiche”.
TRAMA:Primo
libro: Fare un regalo non è sempre
facile. Lo sa bene la giovane Clover O’Brian, che in qualità di personal shopper
aiuta i suoi clienti nell’ardua impresa di scovare doni speciali. Natale
è alle porte, New York è in fermento e Clover, da sempre innamorata
dell’atmosfera natalizia, si gode il periodo dell’anno che preferisce. Cade
Harrison è un uomo molto fortunato. È un attore di Hollywood bello, ricco,
famoso e amato. Anche il successo, però, ha i suoi lati negativi: appena uscito
da una relazione disastrosa con una collega, Cade sente il bisogno di
rifugiarsi in un luogo poco frequentato dalle star, lontano da occhi indiscreti
e soprattutto dai paparazzi! E allora accetta volentieri di trascorrere le
feste a New York, nella casa che gli presta un amico. Ma il caso vuole che la
villetta in questione si trovi proprio di fronte a quella dove vive Clover che,
fino a quel momento, gli attori hollywoodiani li ha visti solo sul grande
schermo. E così due vite, apparentemente inconciliabili, inciamperanno l’una
nell’altra nel periodo più romantico dell’anno. Basterà la magia del Natale a
far scoccare la scintilla?
Secondo libro: Esisterà una regola scritta per trovare
l’anima gemella? O è meglio affidarsi al destino? Zoe Mathison non sa più cosa
pensare... né cosa tentare! Stanca di collezionare relazioni
inutili con uomini inadatti, e di sentirsi definire bella ma superficiale, ha
deciso: troverà un uomo che sappia apprezzarla. Ma la ricerca sembra più
complicata del previsto e tante coppiette felici attorno a lei non fanno che
deprimerla, trasformando il suo desiderio in un’ossessione. Eric Morgan è
arrivato al limite. Innamorato senza speranza di una donna che lo considera
quasi un orsacchiotto portafortuna, non sopporta più di vedere le sue speranze
infrangersi ogni volta si presentino i pettorali scolpiti del macho di turno. E
quando all’orizzonte spunta una nuova ragazza, determinata a conquistarlo, non
gli resta che prendere una decisione e voltare pagina, una volta per tutte.
Anche se questo significa perdere una parte di sé... In una romantica New York
colorata di rosso, esilaranti disavventure e spassosi malintesi faranno da
cornice allo scoccare di una inaspettata e provocante freccia di Cupido!
Terzo libro: È possibile
rinunciare per sempre a un sogno? Liberty Allen non ha dubbi: la risposta è sì.
Dopo aver provato il dolore cocente di continue delusioni, ha deciso di
trasformarsi in una donna razionale e controllata, ben lontana dalla ragazzina
romantica e affamata d’affetto che era in passato. Adesso è serena, ha un
lavoro soddisfacente ed è in procinto di sposarsi con un uomo perfetto, o
almeno è quello che crede. Ha detto addio a tutto ciò che può incrinare la sua
determinazione: i legami troppo profondi, le emozioni incontrollabili, il
romanticismo. E il cibo, che per tanti anni è stato per lei un surrogato
dell’amore. Ma quando Zack Sullivan riappare nella sua vita, ogni certezza
inizia a vacillare. Perché Zack rappresenta tutto ciò che lei vuole evitare: è
diventato un pasticciere di successo, è peccaminosamente attraente ed è
determinato a riportare alla luce la Liberty di un tempo…
RECENSIONE:Ho
deciso di recensire questi tre libri insieme perché, giunta alla fine, mi son
resa conta che l’autrice già dal primo libro, aveva ben chiara la serie e i
suoi protagonisti. Ho scoperto che ci sono anche due mini libri disponibili
solo in e-book che però non ho letto. La serie è ambientata a New York, e i
protagonisti principali lavorano da Giftland, che come dice la parola, è un
negozio che offre regali di vario genere. Cassandra Rocca con questa trilogia
ci mostra tre storie d’amore che fanno parte dei sogni di noi romantiche. La
prima storia vede coinvolti Clover, personal shopper, e Cade, star di fama
internazionale (chi di noi non ha sognato un amore così); la seconda storia
vede invece coinvolti Eric e Zoe, migliori amici da una vita ed entrambi, con
mansioni diverse, operativi da Gifland. Anche in questo caso, un amico
innamorato perso della bella di turno, che però non riesce ad uscire dalle
retrovie. Terza storia, riguarda invece la rigida e fredda proprietaria di
Gifland, Liberty, che a causa di una delusione giovanile si è trasformata nella
regina delle nevi, ovviamente sulla via di un matrimonio un po’ freddino, le
metterà i “bastoni fra le ruote”, proprio quell’amore giovanile, di nome Zack,
che oggi è un giovane papà, diventato uno dei pasticceri più famosi di New
York. Tre storie che comunque rimangono sempre collegate fra loro, dove i vari
protagonisti non ci abbandonano anzi si espongono sempre di più in prima
persona, andando a delineare caratteri sempre più differenti e particolari. La
trilogia si legge molto bene e velocemente. È pura letteratura rosa, che è
ideale per staccare dalla routine e poter sognare. Il lieto fine è d’obbligo!
Buona lettura!
brava!
RispondiEliminaA breve anche una pagina dedicata alle grandi storie d'amore!!!
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