TITOLO: LE
RELAZIONI PERICOLOSE
AUTORE: P.-A.-F-
Choderlos De Laclos
CASA
EDITRICE: Feltrinelli
N.
PAGINE: 373
VALUTAZIONE: 4
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un classico
raccontato in forma epistolare in cui la
società francese, del Settecento, si mostra al suo peggio!”.
TRAMA:Romanzo
epistolare lucido e amaro, altamente drammatico, implacabile atto d'accusa
contro i costumi della nobiltà cortigiana, il libro suscitò grande scandalo
nella Francia del XVIII secolo. Laclos presenta il quadro realistico di una
società moralmente dissoluta e crudele attraverso gli intrighi intessuti da due
libertini senza scrupoli - un visconte e una marchesa - per giungere,
attraverso il raggiro e senza la minima cura per l'altrui rovina, all'autentico
possesso, fisico e morale, di altri esseri gravitanti attorno al loro mondo.
RECENSIONE:“Le
relazioni pericolose” è stato pubblicato per la prima volta nel 1782 e se il
libro può far ancora scandalizzare, mi posso immaginare cosa può aver suscitato
al tempo della sua prima edizione. Il libro, infatti, fu bandito e messo sotto
accusa. Ambientato a Parigi, nel tempo coevo alla sua pubblicazione (in un 17..
non specificato), il romanzo ci racconta di come non c’è niente di più
pericoloso, di una donna rancorosa in cerca di vendetta. Due sono i burattinai
e molte le loro marionette. Tutto nasce dalla sete di vendetta della Marchesa
di Merteuil che per vendicarsi di un ex amante, decide di chiedere la
collaborazione del libertino Visconte di Valmont. Per vendicarsi, il piano è
tessuto intorno ad una tela che implicata la presenza di molte persone, che loro
malgrado, si ritroveranno coinvolte in un giro di relazioni pericolose. Tra
loro spicca l’ingenua Cécile, quindicenne appena uscita dal convento, il cavalier
Danceny, innamorato inesperto e la pura presidentessa di Tourvel. Il libro è
una raccolta epistolare che coinvolge la corrispondenza tra i nostri
personaggi. Dubbia è la provenienza di queste lettere, l’editore ne vede
difficilmente possibile la veridicità. Lo stile dell’autore non ti permette di
“entrare” nel romanzo ma ti fa vivere qualcosa d’insolito. Il lettore diventa
lo spettatore di questo teatrino, in cui i burattinai manovrano le loro
marionette e gli fanno fare quello che vogliono. Laclos è davvero molto critico nei confronti
della sua società. I suoi due burattinai sono meschini, insensibili, rancorosi
e privi di emozioni pure. Non si fermeranno davanti a niente e nessuno, neanche
all’ingenuità di una ragazzina il cui unico torto è stato quello di fidarsi
delle persone sbagliate. Un libro che non può lasciare indifferenti, in cui gli
intrighi, le bugie e le cattiverie ci mostrano una società francese dissoluta e
peccaminosa. L’unico ostacolo possono essere le 175 lettere che ci sono da
leggere per arrivare alla fine. Ho visto anche il film, dove ho potuto
apprezzare una Close Glenn e un John Malkovich davvero impeccabili, nei ruoli
dei due protagonisti. Lo consiglio vivamente! Buona lettura.
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