TITOLO: LA
DONNA DEL TENENTE FRANCESE
AUTORE: John Fowles
CASA EDITRICE: Oscar Mondadori
N.
PAGINE: 511
VALUTAZIONE: 3
“Consigliato a chi ha voglia di
leggere un romanzo sperimentale,
completamente nuovo nel suo genere ma che personalmente non ho molto aprrezzato”.
TRAMA:Sola,
all'estremità di un molo battuto dalle tempeste, Sarah Woodruff fissa muta il
mare sul quale è scomparso il tenente francese, che tutti dicono essere stato
il suo amante. Condannata dall'opinione pubblica, incompresa anche da chi le
sta vicino, la giovane, figura tragica e ambigua, nasconde in realtà un
impenetrabile segreto, una incontenibile passione e un'ansia di libertà capace
di travolgere tutte le ferree regole della morale vittoriana. Vittima, ma allo
stesso tempo complice, di questa ribellione è Charles Smithson, un ricco
paleontologo dilettante, che solo nell'abbandonarsi ciecamente all'amore
troverà una ragione di vita. Pubblicato nel 1969 e ambientato un secolo prima,
"La donna del tenente francese" fonde mirabilmente ironia e sentimento,
attenzione alla cultura dell'epoca e un disincantato cinismo. Un racconto
romantico e sovversivo in cui John Fowles sperimenta le modalità di una
scrittura postmoderna, a cavallo tra passato e presente, tra echi dei grandi
poeti dell'Ottocento e citazioni di Darwin, con un finale assolutamente
sorprendente: una delle opere più interessanti della narrativa inglese
contemporanea in cui si ritrovano inscindibilmente uniti il fascino del sogno e
il disincanto della realtà.
RECENSIONE:John
Fowles nel 1969 pubblicò “La donna del tenente francese”, con l’intento di
creare un romanzo sperimentale. Il libro è ambientato in Inghilterra, un secolo
prima della sua pubblicazione. Gran parte del romanzo si svolge a Lyme, dove i
nostri protagonisti s’incontrano. Lei è Sarah Woodruff, meglio conosciuta come
la donna del tenente francese, una signorina emarginata dalla società (detta anche
la donna scarlatta di Lyme); lui è Charles Smithson, gentiluomo in attesa di
eredità, paleontologo (molto dilettante), fidanzato con una ragazza borghese
molto ricca. Fowles con questo romanzo decide di sperimentare qualcosa di nuovo
e che personalmente è la prima volta (e spero ultima) che mi trovo a leggere.
Questo è, almeno per quanto riguarda quest’opera, un autore che o si ama (per
la sua genialità) oppure si odia (per la sua invadenza). La sua innovazione è
legata al ruolo particolare del narratore e al suo continuo andare dal passato
al presente. Per presente intendo proprio la sua epoca. Un narratore
perennemente presente e che molte volte ho trovato invadente, che mette in
secondo piano i suoi protagonisti e soprattutto che si perde in delle
digressioni che hanno reso queste oltre cinquecento pagine un po’ pesanti. Fowles
dirige i suoi protagonisti ma li lascia anche liberi di decidere il “proprio
futuro”. “ho già concitato sulla libertà che bisogna concedere ai propri
personaggi”. Un romanzo diverso che mi sento di consigliare a chi voglia
leggere uno stile diverso, nato da un’idea innovativa, ma che in quanto a storia
in se lascia molto perplessi. Il finale non potrà passare indifferente per
l’idea ma non certo per il piacere. La mia curiosità mi ha spinto a vedere
anche l’omino film con Meryl Streep e Jeremy Irons. Il regista per ovviare alle
difficoltà di Fowles, ha creato un qualcosa di nuova che però non stona
tantissimo con il romanzo. Una delle poche volte in cui ho preferito il film al
libro.
Buona lettura!
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